Punte di ammirazione per un audiolibro splendido che sto ascoltando, Il treno dei bambini di Viola Ardone. Una storia che non conoscevo, quella dei "Treni della felicità" che tra il 1945 e il 1947 portarono migliaia di bambini a trascorrere alcune stagioni lontano dalle situazioni di povertà e degrado in cui la guerra li aveva fatti precipitare, permettendo loro di ricevere alloggio, cibo, abiti, istruzione e affetto, ospitati per mesi e talvolta anni da famiglie generose e accoglienti. Una scrittura meravigliosa, l'avevo già apprezzata in Oliva Denaro ma qui mi è piaciuta ancora di più per come segue l'evoluzione del personaggio, e la lettura magistrale di Fabio Zulli, che dà voce a una storia che tocca il cuore.
Punte di rimpianto perché questa storia ha toccato un tasto dolente, uno dei tanti sogni distrutti dal cancro nella mia vita. Avrei voluto, avremmo voluto diventare genitori affidatari, per accogliere bambini e ragazzi in situazioni difficili, offrendo loro un tempo e uno spazio di normalità, una normalità di cui, da figlia di genitori assenti, conosco da sempre il valore. La mia malattia ha reso impossibile realizzare questo progetto a cui tenevo tanto, ha tolto a noi la possibilità di dare e ad altri quella di ricevere.
Punte di orgoglio, perché sono stata invitata a intervenire come relatrice a un evento di grande importanza e prestigio, su un tema che mi è particolarmente caro.
Punte di inquietudine per un dolore inedito alla costola con metastasi. Ormai sono abituata a sentirla muoversi, all'inizio capitava raramente, ora invece succede più e più volte ogni giorno, basta anche solo respirare più a fondo per sentirla scricchiolare come se fosse incrinata e forse lo è davvero. Sono abituata anche a sentire dolore quando tossisco o starnutisco, un dolore rapido e intenso come il movimento che lo provoca, diverso da quello che ieri sera ha generato un principio di apprensione, perché ero completamente ferma, seduta in una posizione che mi sembrava normale, ed è durato qualche minuto, aprendo una visione allarmante di quello che potrebbe essere il mio futuro.
Mia, sei una persona meravigliosa. Avresti, e anche Renato, dare tantissimo a ragazzi in affido. Credo comunque che VOI abbiate donato a chi vi sta attorno, a noi che vi leggiamo una visione illuminata della vita.
RispondiEliminaGrazie
Grazie. A me non sembra di fare qualcosa di speciale scrivendo, ma se a chi legge arriva questo, ne sono più che felice!
EliminaCiao grande roccia non ti scalfire mai un grosso abbraccio forte
RispondiEliminaLavorando a contatto con malati, anche gravi, ho imparato che certe volte non riusciamo a trovare le parole giuste.
RispondiEliminaAllora, piuttosto che dire sciocchezze, meglio trovare un quarto d’ora di tempo e sedersi accanto al loro letto, in silenzio, perché la voce del silenzio parla meglio di tante parole vuote.
Ecco, io vorrei mettermi accanto a te, tacendo.
Ovviamente non posso raggiungerti, ma, ti prego, accetta il mio intento come se ci fossi riuscita.
Annalisa.
Mi aggiungo a queste parole che condivido
EliminaAnch'io mi aggiungo a queste parole, con tutto l'affetto che posso.
EliminaBuongiorno Mia, ti aspettavo. Grazie per queste tue 'punte'. Siamo genitori di ciò che lasciamo al mondo, credo tu lo sia essendo di esempio o spunto di riflessione a tanti che ti stanno accanto o ti leggono da lontano. Un abbraccio a te e una carezza ai tuoi gatti.
RispondiEliminaCara Mia che piacere sentirti, condivido le tue "punte" e comprendo in particolar modo quella di rimpianto ma, come diceva l'altro lettore, hai dato e continui a dare veramente tanto a chi come me, non solo ti legge, ma ha vissuto in prima persona e poi anche come familiare tutta la sofferenza e la precarietà che una diagnosi di cancro può portare. Capisco che l'esperienza di genitore sarebbe stata completamente diversa e sono certa che sareste stati dei genitori affidatari davvero in gamba ma ti assicuro che te, Renato, i vostri gatti e i tuoi racconti avete donato e continuate a donare un gran bene e tanto ottimismo a chi vi segue con affetto. Un abbraccio forte Jo
RispondiEliminaPunte di affetto, come quando leggi una cara amica e vorresti abbracciarla..
RispondiEliminaIo, che ti seguo in silenzio da anni, mi sento di dirti “solo” grazie di esistere!
RispondiEliminaGrazie Mia per tutto quello che scrivi lasciando un segno indelebile in chi ti legge e sei per me un grande esempio da ammirare. Con immutato affetto!
RispondiEliminaSaluti a Renato e famiglia felina...