venerdì 21 maggio 2021

Saluti (breve storia triste)

Al termine di un incontro di lavoro, gli ospiti salutano.


- "Buongiorno signora!" (a me)
- "Buongiorno dottore!" (all'Amministratore Delegato)

L'Amministratore Delegato e io siamo entrambi ingegneri.

FINE

sabato 8 maggio 2021

Conversazioni domestiche - Proposta indecente

Io: "Che asporto per questa settimana?"


Lui: "Boh. Cosa pensavi?"
Io: "C'è XXX che fa pesce, dicono buono, ma non consegna a domicilio. E YYY che consegna anche a domicilio, ma fa un bello sconto se vai a ritirare da loro; hanno anche riaperto, con i tavoli fuori."
Lui: "Andiamo?"
Io (basita) 😲: "Ma ti pare il caso? Tu non sei ancora vaccinato e comunque la situazione non mi sembra ancora così buona da azzardare un pasto al ristorante..."
Lui (perplesso) 🤔: "Perché al ristorante?"
Io: "Hai detto andiamo!"
Lui 🙄: "Indiano. Ho detto indiano!" 🤦🏻‍♂️

Brutta cosa sentire poco... 🙉

martedì 4 maggio 2021

Uroboro

La gestione del dolore cronico è la continua ricerca di un delicato equilibrio tra qualità di vita ed effetti collaterali dei farmaci. 

Non ci sono molte sostanze efficaci contro il dolore neuropatico e i loro effetti, sia quelli desiderati che quelli sgraditi, sono estremamente soggettivi: lo stesso farmaco può essere molto efficace e ben tollerato per una persona e risultare invece inutile o addirittura dannoso per un'altra.
La terapia del dolore che mi era stata proposta a gennaio non ha funzionato.
Anche a dosaggio minimo, i farmaci mi provocavano una invincibile sonnolenza, difficoltà di concentrazione, capogiri e una stitichezza devastante. Ma, soprattutto, gli attacchi di elettroformiche continuavano a presentarsi con immutata frequenza e intensità, e per superarli dovevo aumentare le dosi di oppiaceo. In sintesi: tanti fastidi e nessun vantaggio.
Dopo un mese e mezzo vissuto come una zombie, sempre insonnolita, faticando enormemente a lavorare e impossibilitata a svolgere qualsiasi attività fisica, all'inizio di marzo, dopo essermi consultata con la mia medica di base, ho interrotto la terapia, tornando alla modalità precedente di assunzione al bisogno. Nel giro di una decina di giorni, la frequenza degli episodi acuti si è ridotta e sono riuscita di nuovo a superarli con la dose minima di oppiaceo.

Ma non mi sono arresa. Continuo a cercare di individuare i fattori che favoriscono le elettroformiche. 
Ce ne sono alcuni che non ho nessuna possibilità di influenzare, come i cambiamenti meteorologici, e sicuramente altri che non ho ancora identificato, ma qualcosa ho capito.
Le elettroformiche sono più attive quando il mio apparato digerente non funziona bene: difficoltà di digestione e irregolarità intestinale sono quasi sempre associate a feroci formicassalti notturni che riesco a superare solo con l'oppiaceo. Ma uno degli effetti collaterali più comuni degli oppiacei è la stitichezza, che risveglia le formiche, rendendo necessari altri oppiacei, che rallentano ancora l'intestino, che al mercato mio padre comprò.
Anche girarmi e rigirarmi nel letto sembra stimolare le elettroformiche. E quando ho dolori - la sacroileite si fa ancora sentire - tendo a girarmi e rigirarmi nel letto, le formiche festeggiano, il dolore aumenta, io mi giro e rigiro...
È il serpente che si morde la coda: l'uroboro.


Bisogna interrompere questi circoli viziosi, uscire dalla spirale discendente, tornare in equilibrio e ricominciare.
Ecco allora che se faccio attenzione a quello che mangio, se intervengo ai primi segnali di pigrizia intestinale, se mi sforzo di rimanere ferma quando inizia il dolore, le cose vanno meglio. Riposo bene e riesco a mantenere un ritmo sonno-veglia più regolare, ho più energie durante il giorno, riprendo a fare un po' di ginnastica. 
E passano anche dieci giorni e più senza bisogno di farmaci.
E domani, con la protezione del vaccino e - sempre! - della mascherina, posso ricominciare ad andare in ufficio, almeno per qualche ora a settimana.
L'uroboro è anche simbolo di rinascita, di rinnovamento e di eternità.