Giovedì sono andata a Padova con Renato per la TAC.
Poco dopo la partenza, mentre passavamo sopra un cavalcavia, ho visto sulla strada sottostante una lunga coda di auto.
Ma che strano, le strade in questa zona di solito non sono così trafficate... Possibile che ci sia di nuovo l'autostrada chiusa? Lavori in corso?
Mentre formulavo queste ipotesi nella mia mente, siamo arrivati proprio sopra al cavalcavia e gli alberi non limitavano più la visuale...
Quando l'ho raccontata a ZiaCris, il suo commento è stato, come sempre, lapidario: "Per fortuna non passavi di fianco a un'autodemolizione, altrimenti pensavi all'incidente!"
Sto ancora ridendo.
Eravamo partiti per tempo, il viaggio è filato liscio e abbiamo trovato subito parcheggio in ospedale, quindi mi sono presentata all'accettazione della radiologia con largo anticipo sull'orario dell'appuntamento ma, a sorpresa, mi hanno chiamata dopo pochi minuti.
Qualche difficoltà con l'ago per il mezzo di contrasto, ci sono voluti alcuni tentativi prima che l'infermiera riuscisse a trovare una vena adatta e ho vinto un bell'ematoma viola sul braccio sinistro, ma ormai ci sono abituata, l'eccezione è quando riescono a trovare la vena al primo colpo; quello che conta è che questa volta non ci sono stati problemi con l'infusione.
Referto disponibile dal 4 febbraio, secondo il foglio per il ritiro.
E invece no, è arrivato presto, forse ci è voluto poco perché è formato solo da quattro parole: "I reperti appaiono stazionari".
Ho ancora tempo.
Posso mettermi al lavoro per costruire il prossimo sogno.