giovedì 27 febbraio 2025

Non ce la si fa...

Le analisi del 14 febbraio non erano un granché, l'oncologa ha suggerito di rinviare la terapia. Pazienza, un po' me l'aspettavo, perché anche la volta precedente avevo avuto bisogno di una settimana in più.
Le ho rifatte dieci giorni dopo: ancora peggio, altro rinvio. Questa volta ci sono rimasta male, ero convinta che in dieci giorni la situazione sarebbe migliorata, non mi aspettavo proprio un risultato più negativo del precedente.


Le ripeterò ancora lunedì prossimo, sperando in un risultato sufficiente per autorizzare la terapia mercoledì.
L'oncologa era dispiaciuta per i ripetuti sforacchiamenti a cui mi devo sottoporre, ma quelli sono il meno, anche perché ultimamente ho trovato sempre un'infermiera molto brava che centra la vena al primo colpo e non mi provoca ematomi: il vero, grande problema è che per andare a fare i prelievi devo svegliarmi molto più presto del solito!


Ho trascorso diverse giornate silenziose a causa di una dolorosissima afta sulla lingua che mi ha tormentata per una decina di giorni, rendendo difficile parlare, mangiare e addirittura bere.
È stata un'occasione per mettere alla prova la nostra intesa di coppia, dato che io ero costretta a comunicare solo a gesti, e il risultato è stato eccellente: Renato ha capito subito tutti i miei messaggi, anche quelli più strani come "Il tuo gatto è andato a caccia e ha preso una pantegana enorme!".



venerdì 14 febbraio 2025

Pensavo fosse una rogna, invece...

Ieri sera, poco prima delle 22, mi arriva un messaggio sul cellulare aziendale.
Inizio mentalmente a smadonnare, immaginando una rogna: benché sia disponibile un numero verde per le segnalazioni di guasto, spesso gli utenti del servizio di cui sono responsabile se hanno un problema, mi contattano direttamente, anche fuori dall'orario di ufficio, perché sanno che cerco sempre di aiutare e qualche volta riesco a risolvere attraverso il sistema di telecontrollo, senza che debbano attendere l'intervento di un tecnico il giorno seguente. 
Invece no, è Monica, una collega che lavora in centrale elettrica. L'azienda per cui lavoriamo ha circa 50 dipendenti, quindi deve avere in organico almeno due persone con disabilità: una sono io, l'altra è Monica.


In questo periodo, complice il maltempo, le formiche bastarde mi hanno fatto passare tante, troppe notti in bianco. La notte scorsa ho dormito bene e sono sicura che almeno un po' è stato merito dell'affetto di Monica.


PS: però mi sono dovuta alzare molto più presto del solito perché stamattina avevo il prelievo per le analisi pre-chemio; non ho ancora i risultati, di solito arrivano nel pomeriggio, ma questa volta sono ancora in attesa.
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