Conversazioni domestiche in auto
Naturalmente in questi mesi sono stata costantemente in contatto con la mia oncologa, che ha seguito passo passo l'evolversi della situazione insieme al chirurgo toracico. Sabato, quando le ho girato la lettera di dimissione, ha risposto che se si tratta di una forma tumorale, sarebbe comunque di tipo indolente, che generalmente non richiede ulteriori trattamenti dopo la chirurgia.
Ho riferito il messaggio a Renato mentre eravamo in macchina, diretti verso casa.
"Ah, il tumore pigro mi mancava!"
Felicissima di tornare a casa, ovviamente: come ho sempre detto, i tempi di recupero qui si riducono enormemente, anche grazie alla gattoterapia.
Però sarà che ho subito un intervento importante, benché relativamente poco invasivo, sarà l'età che avanza, sarà la stanchezza che si accumula negli anni per questo percorso così accidentato, ma sono ancora piuttosto provata: faccio fatica a parlare, sono debole e indolenzita.
Che comunque immagino sia davvero il minimo sindacale, dopo aver tolto un pezzo di polmone, considerando anche che in ospedale mi hanno prescritto dosi piuttosto massicce di antidolorifici che non sto prendendo, non per stupido eroismo, ma perché quei farmaci a quei dosaggi mi provocano effetti collaterali ben più gravi del dolore. Se prendessi le tre compresse al giorno di paracetamolo 1000 indicate nella lettera di dimissione, per esempio, finirei dritta in cardiologia con il battito a 180 e una grave disidratazione provocata dall'ipersudorazione.
Riesco a stare in piedi solo per pochi minuti, giusto il tempo di lavarmi i denti, faccio fatica a spostarmi anche sul divano o sul letto, perché devo spingermi con le braccia e le ferite non gradiscono.
Le mie braccia sono così piene di ematomi che sembrano le zampe di un dalmata. Considerando che sto facendo le iniezioni di eparina, a breve anche la mia pancia sarà a macchie.
Il polmone gorgoglia a ogni respiro e tossisco parecchio, che non è proprio bellissimo perché fa dolere i tagli e tutta la parte destra del torace.
Ripeto diligentemente più e più volte al giorno gli esercizi di respirazione, con e senza palline, per favorire l'espansione del polmone. Anche Ettore mi aiuta.
Ma ogni giorno va un pochino meglio, un po' alla volta il recupero sarà completo.
Soprattutto, quello che conta di più è che sono ancora qui a raccontare. Non tutti hanno avuto la mia stessa fortuna.
P.S. per l'esito dell'istologico, dato che siamo in periodo di festività, probabilmente ci vorrà un po' di più rispetto alle consuete due settimane.
Non avevo dubbi che il ritorno a casa anticipato con la tua famiglia (Renato e i vostri gatti) avrebbe favorito la convalescenza, però ribadisco che tu sei bravissima e sai perfettamente come gestire le situazioni.
RispondiEliminaComunque proprio vero che il tumore pigro ti mancava!!!
E comunque aspettiamo il referto dell'istologio.
Alla prossima....
Mia, sei una forza della natura e, come sempre, una sferzata di ottimismo.
RispondiEliminaAuguro e Te, Renato e la famiglia felina ogni felicità e serenità...ma non solo per Natale, per sempre!
Felice di sentirti a casa. Prenditi cura di te e goditi l'affetto di chi ti circonda (gatti compresi). Un abbraccio Jo
RispondiEliminami associo all'i9nvito di goderti casa e gatti..Annalisa
RispondiEliminaSei davvero una forza della natura! Ti ammiro tanto. Ti auguro Feste serene in famiglia circondata dai tuoi meravigliosi felini. Sei un esempio per tutti, GRAZIE
RispondiEliminaNatale a casa mi pare il minimo! Che la gattoterapia abbia spazio 😼
RispondiEliminaBuon Natale, Mia! Sei una donna assolutamente fuori dall'ordinario, una veterana del volare sopra le nubi ormai.. tifo per te fortissimo.
Sluggard
Contentissima che sia tornata a casa per Natale. Un abbraccio
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