mercoledì 9 novembre 2022

Immenso dolore

Un fulmine a ciel sereno.
Ieri sera avevo finito da poco di riempire lo zaino per il ricovero di oggi e mi ero accomodata sul divano con Renato. Come sempre, io trafficavo con il PC e lui con il telefono. Di colpo si è bloccato, con un'imprecazione. Mi sono voltata a guardarlo, stava leggendo qualcosa sul cellulare e la sua espressione mi ha acceso un campanello d'allarme. Mi ha passato il telefono, senza riuscire a parlare. Un post su Facebook, un link a un articolo, parole a cui non riuscivo a dare un significato, che ho dovuto rileggere più volte perché la mia mente cercava di proteggersi, rifiutando di riconoscerle.
Anna non c'è più.


Quando ho aperto questo blog, abitava nella casa a fianco alla mia, insieme a quello che poi è diventato suo marito, l'amico chirurgo di cui ho parlato qualche volta. Abbiamo legato subito, sono stati i migliori vicini di casa che si possano immaginare, e siamo rimasti in contatto anche dopo che si sono trasferiti in un paese poco distante.

I pensieri girano a vuoto, alla ricerca impossibile di un senso che non ci può essere, le emozioni si accavallano e si mescolano alle lacrime.
Incredulità per la fine improvvisa di una vita così piena di vita.
Consapevolezza di quanto sia fragile la nostra esistenza, di come una singola decisione, all'apparenza irrilevante come la scelta della strada da percorrere, possa determinare il nostro destino, di come in un solo attimo tutto possa cambiare per sempre.
Rimpianto per una vita spezzata troppo presto e angoscia per tutte le altre vite che saranno spezzate da questa tragedia, perché la perdita di una moglie, una figlia, una sorella, un'amica, un'allenatrice, un'insegnante è un dolore che rimane per sempre.
Un devastante senso di impotenza di fronte alla sofferenza terribile di un uomo a cui è stata strappata la sua compagna di vita. Io che maneggio parole come un giocoliere non so trovare nulla da dire per alleviare un dolore che ho paura anche solo di immaginare, una disperata solitudine, un vuoto che non si può riempire. Vorrei almeno poterlo abbracciare, invece oggi mi attende un letto di ospedale.


1 commento:

  1. Mi spiace tanto leggere in ritardo questo tuo post e mi spiace tanto che il dottore, che conosco anch'io, sia stato colpito da tanto dolore!!!
    La vita purtroppo è così!!! Mila

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