giovedì 20 aprile 2017

Cose belle anche a Pasquetta

Sedersi sui gradini della National Gallery a Trafalgar Square a osservare la vita londinese che scorre.

Una passeggiata fino al Tamigi per ammirare il Big Ben al tramonto.

La nostra prima cena in un ristorante stellato Michelin... e ne è valsa la pena!

L'entusiasmo di Renato nella sezione dedicata allo spazio nel Museo della Scienza

Le nostre Oyster Card, le tessere per il trasporto pubblico di Londra, che abbiamo deciso di tenere, senza chiedere il rimborso del credito residuo, perché vogliamo tornare presto.

L'accoglienza coccolosa dei nostri pelosi al ritorno e la consapevolezza che sono stati ottimamente accuditi durante la nostra assenza.
Dalla foto non si capisce, ma a destra e a sinistra di Aki ci sono le mie gambe: se le spostavo, si spostava anche lui, per restare a contatto con me: è stata una notte da contorsionista...


PROMEMORIA PER I PROSSIMI VIAGGI
  • Detesto viaggiare in aereo. Niente di psicologico: non ho paura di volare né timore di incidenti, c'è da preoccuparsi molto di più in auto; la mia è un'avversione puramente fisica: mi infastidiscono i sedili stretti e scomodi, l'accelerazione al decollo, le turbolenze e i vuoti d'aria, gli sbalzi di pressione, l'aria che secca la pelle.
  • Valutare la possibilità di usufruire dell'assistenza per le persone a mobilità ridotta. In questa minivacanza sono riuscita a camminare più di quanto mi sarei aspettata, anche se ho dovuto pagare ogni sforzo con lunghe soste e sono arrivata alla fine davvero stremata, ma restare ferma in piedi è stato faticosissimo e le file per i controlli di sicurezza e l'imbarco in aereo hanno messo a dura prova il mio fisico.
  • Scaricare le Google Maps. Quando ci si abitua al dettaglio delle mappe digitali interattive, è difficile accontentarsi delle cartine tradizionali. Per limitare il traffico dati, è possibile scaricare sul proprio dispositivo mobile alcune porzioni di Google Maps da consultare off-line. L'abbiamo fatto appena arrivati, approfittando della velocissima connessione wifi del ristorante in cui abbiamo pranzato, ed è stata un'ottima idea.
  • Italiani all'estero. Mettere in conto che viaggiando all'estero si incontrano più Italiani che rimanendo a casa. In ogni posto che abbiamo frequentato c'era almeno un membro del personale italiano; mitico l'incontro con un cameriere indiano che ha vissuto in Italia per venticinque anni e ha una casa a trenta chilometri da qui.
  • Non sottovalutare la nostalgia di Aki. Eravamo abbastanza preoccupati per come avrebbe reagito Gandalf alla nostra assenza, perché cerca sempre la nostra compagnia. Aki invece è più indipendente, passa molte ore fuori casa e non sembra avere bisogno di averci costantemente vicino, quindi pensavamo che restare senza di noi per qualche giorno gli sarebbe stato pressoché indifferente. La reazione di evidente felicità e sollievo che ha avuto nel rivederci e l'insistente ricerca di contatto fisico delle ore successive al nostro ritorno hanno dimostrato che sbagliavamo. 
  • Starbucks? Ma anche no. Ci siamo stati solo per una colazione, ma con poca soddisfazione. Decisamente meglio Pret a Manger.

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