A volte basta cambiare punto di vista per capire qualcosa
che sembrava incomprensibile.
Ieri, sui tabelloni vicino alla funivia della Croda Rossa, leggevo
i nomi delle cime delle Dolomiti di Sesto: Tre Scarperi, Paterno, Baranci, Tre
Cime di Lavaredo, Croda Rossa, Croda dei Toni… e poi una serie di numeri: Cima
Nove, Cima Dieci, Cima Undici, Cima Dodici, Cima Una...
Mi sono chiesta se gli
abitanti del luogo avessero esaurito la fantasia, un po’ come è successo con le
stelle: quelle conosciute fin dall'antichità hanno nomi evocativi e ricchi di
significato, mentre per le scoperte più recenti si utilizzano fredde
combinazioni di numeri e lettere.
Però mi pareva strano. La montagna è qualcosa che non si può
ignorare, incute rispetto e soggezione, non credo che si possa vivere sotto la
sua ombra considerandola solo un anonimo pezzo di roccia.
Stamattina siamo saliti sul monte Elmo, da cui si ammira un
panorama straordinario. A pochi passi dalla stazione della funivia, la vista si
apre sulle Dolomiti di Sesto e tutto è diventato chiaro.
Cima Nove, Dieci, Undici, Dodici e Una sono il quadrante del
più straordinario orologio del mondo: la Meridiana di Sesto. Durante la
mattina, il sole illumina in sequenza queste cime, ciascuna nell'ora
corrispondente al nome.
Anche oggi ho affrontato una passeggiata, breve e facile; un
sentiero per famiglie, che si può percorrere anche con i passeggini. Anche oggi
abbiamo proceduto a passo di formica, il mio, con tante soste per riposare la
gamba. E alla fine ero davvero tanto stanca.
Il sentiero non era di quelli che avrei scelto quindici anni
fa, troppo affollato e rumoroso. Ma guardiamolo da un altro punto di vista...
Dalla cima del monte Elmo, circondata da cespugli di erica e
mirtillo, mentre guardavo il cielo attraverso i rami di un larice, ho ricordato
che esattamente due anni fa, il 17 agosto alle 13:30, stavo affrontando una
seduta di radioterapia, in preparazione all'intervento chirurgico di ottobre, dopo
il quale non era affatto scontato che avrei potuto camminare ancora. O che
avrei avuto ancora entrambe le gambe.
Se lo guardo da questo punto di vista, quel sentiero così
facile per tutti e tanto impegnativo per me, è un traguardo straordinario.
Coraggio e avanti....
RispondiEliminaSei rientrata alla base? Gandalf e Aki?
RispondiEliminaGrazie
RispondiEliminaGrazie
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