Ho assaporato ogni minuto di benessere, e sono stati tanti. Mi sono incantata a guardare l'albero di Natale sbrilluccicante e a rivedere la saga di Harry Potter. Ho passato ore sul divano con Renato a seguire in TV film e programmi di cucina. Mi sono intenerita abbracciando Ettore e tuffando il naso nel pelo morbido di Fergus, mi sono persa mille volte negli occhioni dolci di Penny, ho sentito ogni notte il calore di Aki acciambellato dietro la mia gamba, ho sorriso alle pose buffe di Edison, sono rimasta rintanata fino a tardi sotto al piumone con Matilde. Ho bevuto tanto tè e mangiato meno pandoro di quanto avrei voluto. Ho cucinato cose buone.
Ho sopportato con filosofica pazienza i momenti di disagio, mi sono rassegnata ai farmaci per superare qualche notte di troppo infestata dalle elettroformiche, ho accettato i miei limiti con una buona dose di stoicismo.
Mi sono tenuta lontana da polemiche e discussioni. Ho ascoltato e osservato, in silenzio, una società in cui le difficoltà legate al coronavirus amplificano le polarizzazioni ed evidenziano gli estremi, facendo risaltare, in modi diversi, le persone straordinarie e quelle meschine.
Ho lavorato nei giorni feriali e un po' anche il giorno di Natale, perché non può essere festa se una famiglia rimane al freddo.
Mi sono fermata ogni tanto senza fare nulla, solo ad ascoltare il tempo che passava, ma senza per questo perderlo, gustandone invece ogni minuto.
Ho vissuto intensamente pur senza muovermi da casa, perché sono così ricca, che non ho bisogno di uscire per sentirmi viva. Posso mangiare quando ho fame, bere quando ho sete, dormire (quasi sempre) quando ho sonno, curarmi quando sto male, scaldarmi se fa freddo. Ho qui con me Renato e i gatti. Posso leggere, scrivere, giocare, navigare in rete, guardare la televisione. Ho la fortuna di vivere in un'epoca in cui la tecnologia mi permette di mantenere i contatti con le persone care anche senza incontrarle di persona. Posso addirittura fare acquisti senza muovermi dal divano.
Sono immensamente grata per tutto questo.
Provo grande tristezza per coloro a cui il virus ha portato via familiari e amici, per chi è separato dai propri affetti e ha dovuto trascorrere queste settimane da solo, per chi ha perso il lavoro e si trova in condizioni economiche difficili. A tutti loro auguro di trovare la speranza.
Io invece non vivo più. La dad fa schifo. L'istruzione sta andando alle ortiche e il covid è un metodo di governo per ammazzare scuola e università. La pagheremo carissima.
RispondiEliminaL'istruzione è andata alle ortiche molto prima della DAD, quando si è iniziato a regalare voti e promozioni, sfornando intere generazioni di diplomati pressoché analfabeti.
EliminaE il virus è una disgrazia, non certo un "metodo di governo".
Brava Camilla! "La felicità è nelle piccole cose" può suonare come una banalità, invece è profondamente vera, perché le piccole cose, in fondo, non sono piccole, ma date per scontate.
RispondiEliminaLe piccole cose sono la base di quelle grandi: se mancano, non si arriva da nessuna parte.
EliminaBellissimo racconto della tua quotidianità dove emerge la tua positività a dispetto di tutto...è da tanto che non ti dico che hai tutta la mia ammirazione, sei mitica Mia...Mila
RispondiEliminaBellissime le tue parole e bellissima tu circondata dai mici <3 Tanti auguri, cara Mia!
RispondiEliminaBetta
Grazie Betta!
EliminaSe guardi bene la seconda foto, si intravede un calzino...