venerdì 1 maggio 2020

Andate pure avanti

In tanti stanno invocando la riapertura generale, alcuni per motivazioni economiche, altri semplicemente perché vogliono uscire.

Capisco la difficoltà delle attività produttive, commerciali e di servizio, la capisco benissimo.
Non sognatevi nemmeno di venirmi a dire che non so di cosa parlo, so perfettamente cosa significa non avere reddito perché non si può lavorare. Non dimenticate che ho (anche) un lavoro dipendente solo dal 2016, prima ero (solo) una libera professionista.
La prima volta che mi sono ammalata, non esisteva l'indennità di malattia per i professionisti iscritti alla gestione separata, solo la diaria di ricovero ospedaliero: sono stata tre mesi senza lavorare e altri tre a orario ridotto e l'INPS mi ha riconosciuto in tutto ben 359,71 euro. Lordi: ho dovuto pagarci sopra non solo l'IRPEF e le addizionali, ma anche il 19% di contributi previdenziali... indovinate a chi? Appunto, all'INPS.
Quando ho avuto la prima recidiva, sono stata completamente ferma per 8 mesi. OTTO MESI. E a mezzo servizio per altri tre. Stavolta l'INPS mi ha riconosciuto anche i day hospital per la radioterapia, quindi ho ricevuto un totale di 1.352,17 euro. Sempre lordi, solo che nel frattempo l'aliquota contributiva era salita al 24%.
Per finire, è vero che negli ultimi quattro anni ho ricevuto sempre lo stipendio e mantenuto il posto di lavoro, nonostante i tantissimi mesi di assenza (e devo ringraziare i miei datori di lavoro, che sono Signori con la "S" maiuscola, per questa e per altre cose), ma è anche vero che ho un part-time e che la mia attività professionale, che nel 2016 costituiva i due terzi del mio reddito, si è praticamente azzerata.
Davvero, capisco chi è in ansia perché la sua attività è ferma.

Capisco molto meno invece quelli che invocano la tana libera tutti solo perché sono stufi di stare a casa, vogliono andare al bar e al ristorante, a fare la gita fuori porta e la partita di calcetto. Tanto muoiono solo vecchi e malati, chissenefrega, e al diavolo questo Governo che li priva della loro libertà di infettarsi e diffondere il contagio.


Io non resto a casa perché me lo impone il Governo, ci rimango per non infettarmi. E temo che dovrò restarci ancora per un bel pezzo.
Perché al virus non gliene frega niente dei problemi economici, e nemmeno delle aspirazioni sociali e ricreative: non aspetta altro che la ripresa dei contatti per avere un bel serbatoio di persone da infettare. E lo farà, solo che non sappiamo in quale misura, per questo è meglio andare per gradi, in modo da riuscire a fare marcia indietro prima della catastrofe se la curva tende a impennarsi di nuovo.

Si sono fatti passi avanti nella comprensione della malattia e nel trattamento delle complicanze, ma non abbiamo ancora una terapia efficace. Non abbiamo un vaccino, non è nemmeno certo che sia possibile svilupparlo, perché non si sa ancora se chi supera la malattia sviluppa immunità e per quanto tempo. Non sappiamo nemmeno quale sia realmente la diffusione del contagio, perché finora i tamponi non sono stati fatti su campioni statisticamente significativi, ma soltanto a chi manifestava sintomi o era stato esposto al contagio. Forse i test sierologici riusciranno a identificare con precisione chi è già entrato in contatto con il virus, anche senza manifestare sintomi, e avremo un quadro più chiaro della situazione. Adesso no.
Probabilmente dovremo imparare a convivere con questo virus, abbiamo già imparato alcune cose, ma nessuno ancora sa esattamente come gestirlo.
In questo momento, aprire tutto è un salto nel buio, eppure in tanti stanno invocando proprio questo.
Uscite pure, andate avanti. Io aspetto a casa.

4 commenti:

  1. Ciao Mia, condivido tutto quello che hai scritto e anch'io da domani non farò parte del "gregge" che si precipitera' ad uscire e continuerò a farlo solo per necessità, come prima...e speriamo di non tornare indietro!!!
    Saluti anche a Renato, Aki e Fergus!!!
    Mila

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  2. Infatti. Nessuno vi imporrà mai di uscire, né vi verranno a tirare fuori a forza.
    Quindi, per favore, rimanete tranquille in casa ma piantatela di pretendere che lo facciamo anche noi.
    Grazie

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  3. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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