venerdì 30 novembre 2012

L'imperatore del male

L'altroieri ho finito di leggere un libro.
Sai che notizia... Io leggo continuamente, quindi è abbastanza normale che ogni tanto finisca anche qualche libro, non è certo un evento che meriti un post.
La cosa insolita è che si trattava di un saggio, e io leggo quasi esclusivamente romanzi, letteratura di evasione, preferibilmente poco impegnativa. Non per niente, il mio genere preferito è il fantasy e tra elfi, maghi, orchi ed altre creature più o meno fatate, ci sguazzo felice come una paperella nello stagno (o come un tornado in un parcheggio di roulottes, per citare Cricchetto in Cars).


Avevo deciso di comperare questo saggio dopo aver letto una serie di recensioni assolutamente entusiastiche da parte dei lettori, che di solito sono molto più affidabili dei critici professionisti e delle giurie dei premi letterari. Davo comunque per scontato che il mio giudizio da non-lettrice-di-saggi non sarebbe mai arrivato a quei livelli di apprezzamento; considerata la mia scarsissima propensione verso le letture impegnate, sarebbe già stato un successo arrivare in fondo senza dedicarmi, nel frattempo, anche a qualche romanzo più leggero.
Invece la lettura di questo saggio mi ha appassionato al punto che non mi è nemmeno passato per l'anticamera del cervello di iniziare un altro libro fino a quando non l'avessi finito. Non posso dire di averlo divorato a morsi di cento pagine per volta come Harry Potter, però mi sono ritrovata spesso ad aprirlo anche quando potevo dedicargli solo pochi minuti, il tempo di un paio di pagine, con il piacere di apprezzare una buona prosa e la curiosità di sapere come sarebbe andato a finire.
Ho scoperto tante cose che non sapevo e trovato approfondimenti su altre di cui avevo soltanto sentito vagamente parlare; ho letto notizie buone e notizie cattive, mi sono incuriosita, esaltata, preoccupata.

L'imperatore del male è una storia lunga più di quattromilacinquecento anni, che parte dall'antico Egitto e attraversa l'impero persiano, la Grecia e Roma, e poi l'Europa e l'America fino ad arrivare ai giorni nostri.
È un viaggio nel tempo e nella medicina, in cui si alternano storie di malattia e di guarigione, di speranze e di delusioni, di ricerche e di scoperte, raccontate in uno stile quasi romanzesco, con un linguaggio sempre comprensibile, nonostante alcuni argomenti siano davvero impegnativi.
È la storia del cancro e delle persone che hanno cercato di combatterlo.


Non è una storia a lieto fine, o almeno non ancora. La scienza è sempre più vicina alla comprensione dei meccanismi biologici che sono alla base delle patologie oncologiche e se da un lato questa conoscenza permette di elaborare terapie sempre più mirate ed efficaci, come i farmaci a bersaglio molecolare, dall'altro evidenzia che le cellule tumorali hanno meccanismi di sopravvivenza straordinariamente efficaci ed in costante evoluzione, e che sono capaci di reagire, di adattarsi in modo da contrastare gli attacchi, rendendo necessario elaborare continuamente nuove strategie.
Nella guerra contro il cancro, conclude l'autore, forse dovremo ridefinire il concetto di vittoria: non eliminare la morte, ma prolungare la vita.

Il libro è frutto di un lavoro immane di ricerca, una vera miniera di informazioni storiche sull'oncologia, in cui ogni capitolo è supportato da intere pagine di riferimenti bibliografici.
Ma soprattutto è frutto della passione di un medico che ogni giorno è al fianco dei pazienti che lottano per guarire, o almeno per sopravvivere; di un uomo che ha accompagnato uomini, donne e bambini nei loro viaggi verso la vita o verso la morte.
È un libro davvero straordinario.

8 commenti:

  1. Ho preso subito buona nota anche se sono indietrissimo con le mie letture e mi dispiace....ma sono ai limiti. Nemmeno io leggo saggi e nemmeno libri storici, anche se l'ultimo recentemente acquistato è la biografia di Enrico VIII...
    Una raffreddatissima rita!

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    1. Credo che la biografia di Enrico VIII sia quasi un romanzo: doveva essere un bel personaggio...

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  2. come te non leggo saggi o biografie in più sono "allergica" alle raccolte di racconti, ma questo me lo segno e lo metto al fianco di un altro libro che è lì in attesa di essere letto, al momento opportuno e nelle condizioni di spirito adatte

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    1. Concordo e sottoscrivo l'importanza di trovare il momento e le condizioni di spirito adeguati al tipo di lettura, che non è certo un romanzo da ombrellone.

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  3. Che bella recensione Mia! Avrei potuto scriverla io se non avessi abbandonato la lettura qualche mese fa, e solo perché ho capito che non era il momento per me di portarla a termine. Mi riprometto di farlo a breve perché anch'io come te sono rimasta catturata dallo stile appassionato con cui è stato scritto. Non è comune trovare uno stile che unisce serietà e "cuore" (non so come altrimenti chiamare i retroscena umani che impreziosiscono la lettura).

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    1. Anch'io mi sono resa conto che in altri momenti non l'avrei letto con lo spirito giusto. Tienilo da parte fino a quando sarà lui a chiamarti.

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  4. Ok mi hai convinta acquisterò "L'imperatore del male"!
    a me i saggi comunque sia, attirano abbastanza!

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    1. Accidenti, non ho pensato di chiedere la commissione all'editore... ;o)

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