L'intervento è andato bene.
È durato diverse ore ed è stato necessario rimuovere un piccolo tratto di intestino che non si riusciva a separare dal tessuto malato, ma il chirurgo dice che hanno tolto tutto e questa è la cosa importante.
Dopo l'operazione non c'è stato bisogno della terapia intensiva, ma mi hanno tenuta qualche ora in sala risveglio, per monitorare la situazione. È stato faticoso, perché sentivo ancora molto l'effetto dell'anestesia e tendevo continuamente ad appisolarmi, ma appena mi addormentavo, partivano gli allarmi per la riduzione della saturazione di ossigeno e dovevo respirare molto a fondo per farli smettere, facendo continuamente scricchiolare la costola con metastasi.
C'erano due rilevatori, uno a destra che misurava la saturazione venosa e uno a sinistra, collegato a un'arteria del polso e per qualche misterioso motivo, la mia mente annebbiata dell'anestesia aveva associato a quello di destra il colore giallo e a quello di sinistra il rosso e all'attivarsi di ogni suono "vedevo" la relativa macchia di colore.
Dopo l'ennesimo risveglio, ho segnalato all'anestesista che per far cessare l'allarme ero costretta a iperventilare e sentivo il viso tutto informicolato, così ho vinto la cannula nasale per l'ossigeno, che mi ha permesso di dormire un po' prima di tornare in reparto.
Cose terribili
Cose terribili
- Il sondino nasogastrico, che dà tanto fastidio e mi fa dolere la gola a ogni minimo movimento, spero che lo tolgano in mattinata.
- Il telino impermeabile sotto la traversa del letto, che mi ha fatto inzuppare di sudore provocandomi un forte mal di schiena; per fortuna un'infermiera comprensiva ha accettato di toglierlo.
- La calza antitrombo, che questa volta però non è terribile perché arriva solo poco più su del ginocchio.
- La traversa del letto, le cui pieghe incidono veri e propri solchi sulla mia pelle.
- La solita insonnia, che mi fa alternare due o tre ore di sonno con altrettante di veglia e la sensazione che la notte non finisca mai.
- L'agocannula sulla mano, perché quella sul braccio ha smesso di funzionare dopo meno di 24 ore.
- I residui di colla di cerotti.
Cose buone
- Renato che è rimasto ad aspettarmi per tutto il tempo, non posso immaginare con quanta preoccupazione.
- L'incisione chirurgica laterale, molto meno invasiva e fastidiosa di quella centrale.
- Il port, che ha evitato la necessità del catetere sul collo.
- Gli anestesisti: non so cosa mi abbiano dato, ma era roba davvero buona, non ho avuto il minimo dolore fino al mal di schiena di stanotte.
- Gli infermieri di sala operatoria appassionati di gatti e/o di pallavolo.
- Tutti voi che mi avete mandato innumerevoli messaggi di auguri e incoraggiamento.

Dajie Mia, forza così!
RispondiEliminaForza Mia è andata anche questa! ❤️
RispondiEliminaUn abbraccio forte 😘
RispondiEliminaForza guerriera,ti abbraccio 😘
RispondiEliminaEvviva!!!!!
RispondiEliminaDani
Ti voglio bene e credo di essere in buona compagnia.
RispondiEliminaSei un highlander 👍👌👋
RispondiEliminaCara Mia che dire, sono sinceramente commossa....ti auguro una ripresa in discesa e tanta tranquillità, te le meriti tutte. Un abbraccio colmo di affetto. Jo
RispondiEliminaGrazie per aver pensato a noi e trovato l'energia per informarci! Sei davvero speciale!
RispondiEliminaAle
Un forte abbraccio!
RispondiEliminaGrazie per averci aggiornati! Un super abbraccio cara Mia!
RispondiEliminaOry
Ciao Mia, dopo aver letto il racconto dettagliato del tuo primo post intervento confermo e ribadisco quello che ti ho scritto su wa:
RispondiEliminaSEI UNA FORZA DELLA NATURA!!!
Con immutato affetto!!!