Strategie di gestione del dolore, per cercare un equilibrio sempre più difficile tra sofferenza ed effetti collaterali dei farmaci.
Un consulto neurologico ha confermato che il dolore al torace è di origine neuropatica, legato al nervo lesionato. Mi sta creando parecchio disagio, perché si intensifica quando mi stendo ed è sempre più difficile trovare una posizione che mi permetta di dormire; nelle ultime settimane ho finito più volte per appisolarmi seduta, appoggiata a un paio di cuscini che tutto sommato sono sistemati abbastanza bene e mi consentono una relativa comodità, ma non è certo la posizione ideale per riposare.
L'antidolorifico prescritto dai chirurghi di Padova è stato abbastanza efficace, ma può essere usato solo per pochi giorni, perché danneggia lo stomaco, soprattutto se associato all'acido acetilsalicilico che devo prendere quotidianamente. Ieri ho provato il trattamento locale con il cerotto, ma non ha funzionato: ho vinto una delle notti più dolorose degli ultimi mesi.
Nel frattempo, le formiche ballano il samba e il farmaco per calmarle non sempre funziona, ma non voglio aumentare il dosaggio perché provoca dipendenza, oltre a fastidiosi effetti collaterali: capogiri, nausea, sonnolenza, stitichezza.
Peraltro le bastarde hanno preso la cattiva abitudine di svegliarmi nel cuore della notte o al mattino presto, in orari in cui non posso prendere l'antidolorifico perché non farei in tempo a smaltirne gli effetti fastidiosi prima di alzarmi, in particolare nausea e capogiri che mi renderebbero molto difficile affrontare la giornata. E avanti con le notti in bianco o quasi.
Strategie di adattamento alle mie limitazioni fisiche, per trovare soluzioni creative per superare le difficoltà quotidiane legate al non poter camminare, ma ora anche ruotare il busto o piegarmi in avanti, movimenti che peggiorano di molto il dolore al torace.
Non posso ancora uscire da sola, perché non sono in grado di caricare e scaricare la carrozzina dall'auto, devo organizzarmi ogni volta per trovare un aiuto. Ma anche gesti più semplici, come infilare o togliere la scarpa o riempire le ciotole dei gatti, sono diventati ostacoli complicati da superare.
Strategie per affrontare l'incertezza e la preoccupazione legate all'evoluzione della patologia oncologica: se un tumore metastatico è sempre una brutta cosa, un sarcoma metastatico è una cosa bruttissima.
Strategie per ritrovare un minimo di normalità, per mantenere l'equilibrio quando tutto intorno sembra accanirsi per farmi cadere.
Sta diventando molto faticoso.
Mia, vorrei poter far qualcosa per aiutarti a tendere quel filo e camminarci sopra. Non sono brava con le parole, poi di fronte a quello che hai passato e stai passando mi sembrano tutte banali. Così ti mando un abbraccio silenzioso e pieno d' affetto.
RispondiEliminaAnche io ti mando un forte abbraccio; la tua tenacia e ironia ti hanno sempre aiutata ad affrontare tutto ma sei un essere umano ed è più che giustificato avere momenti di sconforto ...mi auguro con tutto il cuore che tu possa riacquistare a breve un po' di serenità e normalità (intesa come routine) , già ritrovare un buon riposo notturno sarebbe un gran passo avanti quindi mi auguro in primis che tu possa riprendere a riposare come si deve per caricarti al punto giusto e ritrovare lo spirito per affrontare queste nuove vicissitudini. Con affetto Jo
RispondiEliminaCiao Mia, mi spiace tanto per questo periodo che devi affrontare considerando quante ne hai già passate e spero che possa tornare quanto prima alla tua "normalità"! Con affetto un forte abbraccio. Mila
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