Ma anche dopo aver preso questa decisione, ci ho messo un po' a scrivere il post, perché ogni volta che ne parlo, o anche solo ci penso, mi commuovo e non è mica facile scrivere con le lacrime che annebbiano la vista!
Questa storia inizia esattamente un anno fa, a dicembre del 2019.
Un collega di lavoro mi aveva accompagnato in ospedale per una delle sedute di fisioterapia e gli avevo parlato della mia intenzione di acquistare un'auto e farla adattare, per poter di nuovo guidare e muovermi in autonomia. Non sapevo di aver piantato il seme di una storia meravigliosa.
Qualche giorno dopo, mentre lavoravo da casa in smart working, mi è arrivato un messaggio dall'ufficio: avevano bisogno di parlarmi. Ok, quando volete! Pensavo che volessero discutere una pratica che stavamo portando avanti in quel periodo. Sbagliavo completamente.
Roberto, il collega che mi aveva accompagnato alla seduta di fisioterapia, voleva sottopormi un progetto che aveva ideato ed elaborato dopo la nostra conversazione. Aveva pensato di proporre ai colleghi dell'ufficio di regalarmi un giorno di ferie ciascuno, per aiutarmi a sostenere le spese di acquisto e adattamento della nuova macchina.
Aveva già parlato con alcuni di loro, ottenendo adesione immediata, e insieme avevano verificato la fattibilità dell'iniziativa con l'ufficio del personale, che aveva confermato la possibilità di convertire i giorni di ferie "regalati" in denaro. Insomma, avevano già studiato tutto, ma voleva il mio consenso prima di procedere ufficialmente.
Non mi ricordo bene il resto della telefonata, perché a quel punto stavo già piangendo come una fontana.
Mi aveva profondamente commosso che volessero aiutarmi, e avevano sottolineato di tenerci molto, e che avessero elaborato una soluzione così originale per farlo. Avrei voluto riuscire a manifestare tutta la gratitudine per quel gesto tanto generoso, ma ero così sorpresa ed emozionata, che credo di essere riuscita a malapena a balbettare un "grazie".
Ero in attesa dell'esito della prima TAC di controllo dopo l'amputazione, quindi ho chiesto qualche giorno di tempo per dare una risposta, non volevo che avviassero l'iniziativa con il rischio che un eventuale esito sfavorevole facesse saltare il progetto prima ancora di cominciare. Poi le cose sono andate bene e ho dato l'ok.
Non avevo mai calcolato prima quanto potesse valere un giorno di ferie e non l'ho fatto neppure dopo, non era importante. La cosa bellissima era il gesto generoso, il desiderio di aiutarmi a riconquistare una bella fetta di autonomia e di libertà.
Avevo immaginato che forse avrei potuto permettermi un optional in più, la vernice metallizzata o il portellone elettrico, che per me è particolarmente utile.
Di nuovo, sbagliavo clamorosamente.
A inizio 2020 ho cominciato a valutare i vari modelli e a visitare le prime concessionarie, poi è arrivato il lockdown a fermare tutto, ma non tutti si sono fermati: i miei colleghi hanno continuato a portare avanti il loro progetto di solidarietà.
Alla fine di maggio mi è arrivata una telefonata: erano l'amministratore delegato e il responsabile del personale che mi comunicavano il completamento della sottoscrizione, a cui avevano partecipato non solo i colleghi del mio ufficio ma anche quelli che lavorano in centrale, e tante, tantissime persone delle altre aziende del Gruppo. E alla fine, l'amministratore delegato e la proprietà hanno raddoppiato la cifra raccolta.
Quello che mi hanno regalato quelle persone meravigliose non è servito per un paio di optional.
Ci ho pagato più dell'ottanta per cento della macchina e delle spese di adattamento.
L'ho ritirata lunedì sera, con tanta emozione: il valore di questa automobile è infinitamente superiore al suo prezzo.
Non so quanti giorni di ferie siano stati raccolti per raggiungere una cifra così importante, ma devono essere davvero tanti ed è questa la cosa davvero speciale: il pensiero che tutte queste persone abbiano voluto manifestarmi la loro solidarietà mi commuove profondamente.
Non trovo le parole per esprimere la mia gratitudine per chi ha costruito per me questa storia meravigliosa: Roberto, gli altri colleghi e l'amministratore delegato di Zignago Power, il personale Zignago Holding, Zignago Servizi, La Vecchia, Multitecno e Cantine Santa Margherita e la famiglia Marzotto.
Forse alcuni di loro avrebbero preferito non essere citati, ma quello che hanno fatto è davvero straordinario e io credo che dovrebbe fare il giro del mondo.
Un gesto meraviglioso, la lacrimuccia è scesa anche a me, sono stati splendidi, e tutto questo dimostra indirettamente anche quale sia la stima che meriti! Grande Mia, ti leggo da tanti anni, non è la prima volta che te lo dico, e lo penso sempre, ma sei davvero incredibile!
RispondiEliminaDaje con il piantino del giorno, grazie Mia perché queste storie mi fanno credere che l'umano sia ancora buono. Grazie ai tuoi colleghi e grazie a te per averla raccontata
RispondiEliminaSicuramente MIA sei una persona portatrice di cose belle per provocare queste cascate di solidarietà.
RispondiEliminaGrazie, grazie e ancora grazie per la condivisione.
Io mi ero già commossa quando me l'hai raccontato, poi quando l'ho raccontato a casa, e adesso di nuovo.
RispondiEliminaC'è da dire che evidentemente -oltre ad avere intorno persone meravigliose- ti sei fatta apprezzare da tutte loro.
Ciao Mia, confesso che ho cominciato a leggerti con il sorriso, ma poi sono cominciate a scendermi le lacrime...
RispondiEliminaStoria davvero meravigliosa e devi essere orgogliosa di essere stata il "seme" che l'ha fatta germogliare.
Storia che meritava di essere raccontata e condivisa così possiamo credere che esistano ancora "esseri umani" capaci di generosità ed altruismo in questo mondo egoista ed indifferente. Mila
che meraviglia! hai fatto bene a scriverlo perché le cose belle meritano di essere raccontate!! p s. la lacrimuccia ovviamente è scesa anche a me. Anna
RispondiEliminaCon l'occhio umido non riesco a capire che macchina è, comunque molto bella sebbene le dimensioni mi spaventino, mi piace quel punto di blu. Come ti ci trovi? Penso sia un giusto incoraggiamento e sostegno ad una persona IN GAMBA come te 😊
RispondiEliminaLe dimensioni per me sono abituali: è cinque centimetri più corta dell'auto che avevo prima. Per quel poco che l'ho usata, va benissimo. I comandi al volante non mi creano particolare difficoltà, devo solo familiarizzare ancora un po' con l'acceleratore per avere una risposta sempre fluida, ma già il secondo tentativo è stato più che soddisfacente.
EliminaOra puoi dire di avere l'auto blu ��
RispondiEliminaGrazie di aver condiviso questa storia meravigliosa, è una carezza al cuore
Una gran bella storia e grazie per la condivisione, dona fiducia nell'umanità.
RispondiEliminaLe cose che racconti hanno sempre un sapore speciale, grazie. Alessia
RispondiEliminaSenza parole,solo lacrime di commozione!!!!
RispondiEliminaÈ stato bello leggere questa storia meravigliosa. Mi sento anche di dire che hai seminato bene, per raccogliere così tanto bene. :) <3
RispondiEliminahai fatto bene a fare pubblicita' a questo gesto generoso, che dimostra che non tutto e' perduto in questi tempi bui. E ti deve rendere fiera del bene che sei riuscita a smuovere e a meritare. un abbraccio Annalisa
RispondiEliminaUna storia meravigliosa, hai fatto bene a raccontarla. Si sentono tante storie brutte e tristi, questa invece è la testimonianza che il bene esiste.
RispondiEliminaSì, una bella storia, sembra fantascienza, se pensi che in alcuni paesi ti licenziano appena hanno il sospetto di una possibile malattia.
RispondiEliminasì. in effetti è una storia bellissima di solidarietà e amore verso di te.
RispondiEliminaNewwhitebear