Ne ho avuto abbondanti e ripetute conferme, soprattutto in queste ultime settimane. Dalle parole splendide e strazianti che ha pronunciato al funerale, in cui ha saputo mettere tutta la gioia di averla avuta vicina, senza nascondere nulla della fatica della malattia e del dolore della separazione. Dai visi di Sara e Lea, le cui espressioni raccontavano al di là di ogni parola il grande, meraviglioso e sicuramente difficilissimo lavoro che lui e Anna hanno compiuto perché la vita delle loro bambine fosse - e sia ancora - il più possibile serena.
Dal post di ieri, in cui ha voluto ricordare che dietro alle parole di Anna, sempre piene di saggezza, di ironia e di luce, in questi sei anni di convivenza con la malattia c'è stata anche tanta fatica, c'è stato anche tanto dolore. Perché forse qualcuno, leggendo il blog di Wide, potrebbe pensare che quelle parole spesso lievi raccontassero un cammino altrettanto lieve, ma non è così.
Dalla risposta che ha dato alla domanda su come ricordare Anna. Avrebbe potuto indicare qualche ente o associazione a cui destinare donazioni alla memoria, sarebbe stato sicuramente più facile, per lui e per noi: uno o due nomi, un bonifico e la coscienza è a posto.
Angelo invece ha voluto raccogliere l'eredità di Anna in modo vero e profondo e ha chiesto ad ognuno di noi un progetto, un impegno da portare avanti nel tempo, qualcosa attraverso cui prenderci cura di noi stessi e/o di altri.
Ci sto pensando, molto seriamente. Ci sono alcune cose che dovrei o vorrei fare per me stessa, per il mio benessere fisico e psicologico. Ci sono cose che potrei fare per gli altri e nelle quali esito ad impegnarmi. Forse questa è l'occasione giusta per raccogliere questi fili di idee, per vincere la pigrizia e iniziare a trasformarne almeno uno in qualcosa di vero.
Nel suo post, Angelo ci ha regalato anche la foto di Anna che era esposta vicino alla bara durante il funerale, questa foto.
L'avevo notata subito, appena entrata all'Aranciera di San Sisto, e mi aveva colpito perché mi era parsa insolita, priva di quella punta di ironia birichina che ho sempre associato allo sguardo di Anna. Ma poi ho pensato a quando parlava delle sue bimbe e di suo marito e allora mi sono detta sì, anche questa donna fatta di assoluta dolcezza è Anna, la mamma e moglie che ha amato immensamente la sua famiglia.
Come spesso accade Mia hai tradotto in parole i miei pensieri.
RispondiEliminaChe belle parole Mia, sai trasmettere molto bene le tue emozioni. Mi piaci molto. Notte simonetta
RispondiEliminaGrazie Simonetta!
EliminaChe dolce Mia, la tua delicatezza è una cosa che amo immensamente....
RispondiEliminaArianna