In Famiglia è un'associazione di volontariato che si occupa di assistenza ai pazienti oncologici ed alle loro famiglie offrendo un servizio di trasporto gratuito verso le strutture di cura, presenza al Day Hospital oncologico ed assistenza domiciliare.
Ho incontrato spesso i loro autisti volontari quando andavo al CRO di Aviano per le terapie o i controlli: riconoscibili per il gilet con il nome dell'associazione, attendevano in sala d'aspetto che i pazienti che avevano accompagnato completassero le loro terapie. Alcuni li conoscevo, abbiamo lavorato insieme all'interno di altre organizzazioni di volontariato, un mondo in cui capita spesso di incrociare più volte le stesse facce, persone per cui la solidarietà è inserita nel DNA e li porta ad impegnarsi anche su più fronti contemporaneamente.
Il tema del convegno, Alimentazione e Tumori, è di grande interesse ed attualità: la sala era strapiena, molti non hanno trovato posto a sedere, alcuni hanno addirittura seguito i lavori dalla stanza accanto.
Il primo intervento era affidato al dott. Talamini, epidemiologo e biostatistico del CRO, che ha illustrato alcuni dati statistici sulle patologie tumorali e sulla loro relazione con i comportamenti alimentari ed ha fornito alcune indicazioni nutrizionali: il consumo di frutta e verdura ha effetti positivi sulla salute, grazie alle sostanze antiossidanti naturalmente presenti in questi alimenti; sarebbe invece opportuno ridurre il consumo di carne, in particolare quella rossa, ed evitare i grassi animali.
Un dato interessante è l'analisi statistica delle cause di cancro, tra cui hanno un'incidenza molto rilevante i fattori legati allo stile di vita: fumo (provoca circa il 30% dei tumori), alimentazione (25%), alcol (6%), mentre i fattori ambientali, comunemente ritenuti molto significativi, hanno in realtà un impatto più basso, (ad esempio l'inquinamento incide solo per l'1-2%).
L'epidemiologo è quindi passato ad illustrare alcuni esempi di correlazione tra alimentazione ed incidenza delle patologie tumorali, con il supporto di tabelle che raccolgono e confrontano i risultati di numerosi studi internazionali.
Le ricerche hanno evidenziato ad esempio il ruolo protettivo di elevati consumi di fibre, frutta e verdura rispetto alle forme tumorali dell'apparato digerente.
Questa tabella mostra come il consumo di 100 grammi al giorno di vegetali gialli e verdi riduca di oltre il 35% il rischio di tumore allo stomaco (fonte World Cancer Research Fund / American Institute for Cancer Research. Food, Nutrition, Physical Activity, and the Prevention of Cancer: a Global Perspective. Washington DC: AICR, 2007 - il dott. Talamini ha presentato le tabelle tradotte in italiano, ma i dati sono gli stessi).
In questa rappresentazione grafica, i quadrati verdi rappresentano i risultati dei singoli studi: i simboli che si trovano a destra della linea verticale indicano aumento del rischio, quelli a sinistra diminuzione del rischio. I rombi rosa sono i valori riepilogativi, i risultati medi di tutti gli studi che, nel caso dei vegetali verdi e gialli, mostrano un effetto nettamente positivo nella riduzione del rischio (0,5 equivale ad una riduzione del 50%).
La platea seguiva con interesse ed approvazione: in fondo, sappiamo tutti che frutta e verdura fanno bene alla salute.
L'atteggiamento però è cambiato quando il dott. Talamini ha iniziato a parlare di vino. L'epidemiologo ha premesso che l'argomento sarebbe stato impopolare: le nostre zone, tra Veneto e Friuli, hanno una grande tradizione enologica e le informazioni sui danni provocati dal consumo di vino non sono bene accolte né dai produttori, né dai consumatori. Ma i dati parlano chiaro: l'alcol fa male alla salute.
Brusio in sala
È vero, ha ammesso Talamini, che l'assunzione di piccole quantità di alcol in alcuni soggetti può avere effetti positivi sul sistema cardiocircolatorio, ma quelle stesse quantità provocano contemporaneamente danni a tutti gli altri organi del corpo.
Brusio ancora più forte
L'epidemiologo ha mostrato i dati che valutano la correlazione tra consumo di alcol e cancro del fegato, da cui si evidenzia un aumento di rischio del 17% per i consumatori rispetto a chi non beve alcolici.
Brusio più ridotto
Conoscevo queste tabelle, le avevo analizzate qualche mese fa per una ricerca sugli effetti dell'alcol, quindi sapevo che c'era un dato davvero impressionante, su cui molti avrebbero preferito sorvolare, perché è più comodo non sapere, non mettere in discussione i propri comportamenti. Sono intervenuta per farlo notare.
È nella riga in grassetto sotto la tabella: Rischio relativo per 10g/giorno.
Significa che per aumentare del 17% il rischio di cancro al fegato è sufficiente un consumo abituale di 10 grammi di alcol al giorno, un bicchiere scarso di vino. Se si consuma più alcol, il rischio aumenta ancora.
Silenzio di tomba
Per completezza, vi riporto anche una tabella che non è stata presentata nel convegno ma che ritengo particolarmente interessante, perché tutti sanno che l'alcol fa male al fegato, ma poche donne sanno che può essere pericoloso anche per il seno.
Gli stessi 10 grammi di alcol al giorno, quel bicchiere scarso di vino che è considerato l'assoluta normalità sulle nostre tavole, aumentano del 10% il rischio di cancro della mammella.
Prendo a prestito proprio il vecchio slogan di una bevanda alcolica: meditate gente, meditate!
Dopo l'esposizione del dott. Talamini è intervenuto un cuoco, insegnante presso la scuola alberghiera, con alcuni suggerimenti per conciliare gusto e salute: scegliere frutta e verdura di stagione, meglio se di provenienza locale; evitare le cotture troppo prolungate, che distruggono alcuni nutrienti (in particolare le vitamine delle verdure) e quelle ad alta temperatura, soprattutto la grigliatura che produce sostanze dannose sulla superficie dei cibi, privilegiando invece la cottura al vapore; limitare l'utilizzo di sale, condimenti ed insaporitori, utilizzando invece le erbe aromatiche.
Il responsabile del servizio di prevenzione dell'USSL, ha poi illustrato brevemente i programmi di prevenzione primaria (interventi di educazione alimentare nelle scuole) e secondaria (programmi di screening tumorale) dell'Azienda Sanitaria
Gli ultimi due interventi erano molto interessanti: due dottoresse, un medico di base ed una psicologa, hanno parlato delle difficoltà che incontrano i pazienti quando si trovano a dover modificare le abitudini alimentari e lo stile di vita a causa della malattia: ci sono da superare resistenze fisiche e psicologiche, difficoltà pratiche, pressioni sociali (pensate a chi smette di bere o fumare e continua a sentirsi offrire alcolici e sigarette).
Il cambiamento non è mai facile e diventa particolarmente impegnativo quando si deve affrontare in contemporanea con altre fonti di stress, come una diagnosi di tumore con il suo corollario di paura e preoccupazione e l'impatto talvolta devastante delle terapie.
Dopo la conclusione, ho intercettato il dottor Talamini per togliermi una curiosità che mi rodeva da un po': gli ho chiesto se ci sono studi epidemiologici sulle cause dei sarcomi.
Gentilissimo, mi ha risposto che a breve dovrebbe partire uno studio su base nazionale con l'obiettivo di realizzare la mappatura genetica dei malati di sarcoma perché, a parte alcuni casi dovuti a fattori ambientali (radiazioni o esposizione massiccia a pesticidi), le ricerche effettuate finora sembrano indicare che l'origine dei sarcomi dei tessuti molli sia di tipo genetico.
Insomma, il mio cancro non sarebbe frutto di comportamenti alimentari o stili di vita sbagliati, ma di pura e semplice SFIGA.
Che per certi versi è anche consolante, almeno non ho niente da rimproverarmi.
si è quello che mi dico sempre anche io. interessante, grazie mille!
RispondiEliminaio sto cambiando tanto il mio modo di mangiare, ho quasi eliminato del tutto la carne, e cerco di fare altrettanto per le piccole e Obi, ma confesso che è una faticaccia pensare pure a cosa cucinare, durante una terapia, ci vorrebbe un cuoco che ci pensa per noi ;)
Io vorrei diventare vegetariana, ma ancora non ci sono riuscita... Ciao cara!
RispondiEliminaGrazie per aver parlato di questo argomento in maniera così precisa e comprensibile. Io ho cominciato una dieta "anticancro" pochi mesi dopo la diagnosi, anche perché, a detta dell'oncologo, una volta terminati i cicli di chemio adiuvante, questa è la mia unica terapia, naturalmente abbinata a una moderata attività fisica. Bene, ti assicuro che in tre anni ho incontrato moltissime persone (qualcuna anche in famiglia) che vedendomi seguire qualche regola alimentare (senza mai farlo pesare agli altri, nota), si sono dimostrate subito pronte a demolire questa mia speranza di cura, chiamiamola pure così. In genere queste persone non parlano neanche del famoso fattore C, che pure avrebbe un senso, ma accampano giustificazioni complottiste, del tipo che i tumori in realtà sono causati soprattutto dalle nanopolveri presenti nell'aria (da noi l'argomento va molto di moda), e che quindi conviene continuare a fumare, bere, mangiare a volontà, ecc, e non farsi troppi problemi. I primi tempi discutevo riportando dati scientifici simili a quelli che hai esposto tu; ora, quando capisco che la persona con cui parlo non è veramente interessata alle mie motivazioni, lascio semplicemente cadere la conversazione. Però che due scatole!
RispondiEliminaMolto interessante questo post (stavo scrivendo questo articolo, talmente l'hai scritto in maniera eccellente, con piglio giornalistico!!).
RispondiEliminaAnche io ho riflettuto molto sull'alimentazione prima del cancro allo stomaco, come avevo scritto nel mio blog tempo fa. Due anni prima del tumore ho mangiato un sacco di affettati in pausa pranzo. Però è anche vero che mangiavo insalata e almeno un frutto tutti i giorni. Per il resto, poca carne.
Nessuno ovviamente mi potrà dire qual è stata la causa esatta del mio cancro, però io sono convinta almeno al 70% che una delle cause sia stato un fortissimo stress emotivo vissuto nel periodo precedente.
Io credo seriamente che il tumore possa essere causato anche da forti stress, ma di questo si parla raramente.
Tornando al tuo post, l'educazione alimentare è importantissima e bisognerebbe parlarne molto di più...
E poi purtroppo ci sono i cibi adulterati con sostanze cancerogene che mangiamo senza nemmeno saperlo. E quando sento di questi sequestri mi viene un nervoso...
E per finire, vai a dire alla gente di rinunciare al vino...figurati!!
E' da ieri che medito su queto post. Vorrei dire qualcosadi interessante,ma non mi viene niente, tranne che ho sempre mangiato tanta frutta etantaverdura, sono un'erbovora, continuo a mangiarla e adesso ancora più convita di prima.
RispondiEliminaconcordo sul fumo, quando uno smette è un dramma, sembrache facciano a gara per farti ricominciare, quando uno non beve sembra un disonore. io ho smesso di fumare nel 1990 ma allora tutti a meravigliarsi, tutti a dire, tutti a offrire, ho avut solo il sostegno subito di mia madre e del Ferrari, tutti gli altri, partendo dallo scuocero e finendo da mio padre, tutti a continuare ad offrire sigarette.
stessa cosa per il bere, io non bevo,prima bevevo un quantitativo moderato di vino, quando si usciva lo spritz o il Negroni sempre, la birra era una fedele compagna delle sere d'estate all'aperto. Dopo l'ntervento ho smesso, smesso completamente di botto, ma tutt'or, dopo 7 anni che al masimo mi vedono bere una cola, quando siamo fuori c'è semprequello o quelli che mi versano vino nel bicchiere...non so più come dirglielo che non bevo, non fumo, insomma, a sentire gli altri, conduco una vita noiosa
@wide: durante una terapia ci vorrebbe qualcuno che pensa a tutto per noi, non solo alla cucina!
RispondiElimina@Giorgia: la dieta vegetariana è innaturale per l'uomo, carne e pesce sono utili, contengono alcuni nutrienti essenziali, ma i consumi attuali (in media ogni Italiano consuma 600g di carne ogni settimana) sono troppo elevati e troppo sbilanciati verso le carni rosse.
@Julia: è molto più comodo dare la colpa alle nanopolveri o ad altri fattori non controllabili, così si evita di prendersi la responsabilità dei propri comportamenti. E quando si incontra qualcuno che fa scelte diverse dalle proprie, è più facile sminuirle o addirittura criticarle piuttosto che mettere in discussione il proprio stile di vita. Pazienza, noi portiamo avanti le nostre convinzioni, magari seminiamo in giro qualche informazione, poi ognuno ne farà l'uso che ritiene più opportuno.
@Rosie: io non credo che lo stress sia la causa dei tumori, ma sicuramente ne facilita lo sviluppo, perchè in condizioni di stress la risposta immunitaria dell'organismo si riduce e magari quella cellula impazzita che normalmente verrebbe distrutta riesce invece a sopravvivere e moltiplicarsi.
Io dico da anni che l'alcol fa male, so che la cosa mi rende impopolare, ma non importa.
@ziacris: io ho sviluppato la convinzione che quelli che continuano a insistere per farti bere/fumare (e sono sempre tanti!) alla fine siano semplicemente invidiosi perchè tu riesci a stare senza alcol/sigaretta e loro invece no.
Boh, non capisco i commenti che lascio non escono più.
RispondiElimina4p
boh, non capisco, i commenti che lascio, non escono più
RispondiElimina4p
Ah, quindi dovrei rinunciare al mio corso per sommelier?!!? Naaaaaaaaaa!!! ;-)
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