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domenica 25 dicembre 2022

L'amica geniale

I regali di Natale possono essere azzeccati, banali, inaspettati, intelligenti, orrendi, sbagliati, esagerati, riciclati...
Quello che mi ha fatto Renato, per esempio, rientra nelle categorie bellissimo ed esagerato.


E poi ci sono i regali perfetti, le cose utili e belle che arrivano esattamente quando servono, anche se non sapevi nemmeno di averne bisogno.

Avevo già parlato una volta della mia amica geniale e di un suo regalo perfetto.
Nei giorni scorsi mi aveva scritto che sarebbe passata a trovarmi, stamattina ha mandato un messaggio per chiedere se poteva fare un salto verso le undici e mezza. Benissimo!
Si è presentata con uno scatolone. Dentro c'erano:
  • tortini di zucca con fonduta di taleggio
  • chips di cavolo nero
  • verdure a bastoncini
  • hummus con la paprika
  • stelline di sfoglia al formaggio
  • fagottini di sfoglia al salmone
  • erbazzone
Un intero pranzo di Natale, delizioso e più che abbondante, pronto da mettere in tavola.

Per questo Natale, auguro a ognuno di voi di trovare amici come lei.



venerdì 23 dicembre 2022

In ripresa

Dopo i primi, faticosi giorni, la situazione è nettamente migliorata.
Ho recuperato energie, riesco a parlare abbastanza senza tossire e i dolori sono molto ridotti. 
Con l'aiuto di Renato, riesco anche a fare la doccia. È una faccenda laboriosa, perché bisogna proteggere le medicazioni con cerotto trasparente, ma mi rimette in pace con il mondo.
Le ferite sono pulitissime, solo una mi dà un po' fastidio perché è proprio sul bordo del seno destro: se non metto il reggiseno, il peso fa "tirare" i punti, ma se lo metto, passa proprio sopra la ferita e dà comunque fastidio. Sarei eternamente grata a chi sapesse indicarmi dove trovare reggiseni supermorbidi, tipo canottiera, per un giro petto di 125cm. Ho fatto alcuni tentativi, ma anche le taglie più grandi che ho trovato, 5XL, sono grandi di circonferenza, ma hanno le coppe troppo piccole.

Renato è tornato al lavoro martedì. Era molto preoccupato all'idea di lasciarmi a casa da sola, ma ancora una volta è arrivato in soccorso l'angelo-zia, che mi ha tenuto compagnia negli ultimi tre giorni. Solo oggi sono rimasta per tutta la giornata da sola, perché lei è partita per passare il Natale a Monza con figlie e nipoti, ma sto davvero meglio, non ho avuto bisogno di nessun aiuto.
Tecnicamente non si può nemmeno dire che io sia rimasta da sola: ho avuto sempre almeno un gatto, qualche volta due, a meno di un metro di distanza da me.
Edison e Matilde si sono divisi lo spazio sul mio letto, mentre Penelope, Ettore e Fergus da quando sono tornata si contendono continuamente il posto sul divano: il primo che arriva, si piazza sulla mia gamba e agli altri due non rimane che aspettare che si sposti per dargli il cambio. Di solito vince Penny, probabilmente anche grazie al fatto che soffia ferocemente e tira zampate a chiunque altro tenti di avvicinarsi, mentre Ettore e Fergus sono molto più tolleranti.




Finalmente sotto l'albero di Natale ci sono tutti i regali pronti da distribuire, altri sono già stati spediti e consegnati nei giorni scorsi. Ne è è arrivato a sorpresa qualcuno anche per me (grazie Betta, Anna Maria e Serena!) e un paio sono in frigo: per Natale resteremo a casa, preferisco ridurre al minimo i contatti per non rischiare di prendere qualche malanno, così la zia ci ha riforniti di prelibatezze. È vero che saremo solo in due (più cinque felini!), ma con tutto questo affetto intorno, di certo non saremo soli. 





lunedì 19 dicembre 2022

Provata

Mi avevano detto che l'intervento in VATS richiede una degenza breve, ma non pensavo così breve: mi hanno dimessa dopo sole 48 ore dall'operazione.

venerdì 16 dicembre 2022

Procede bene

Fatta anche questa.


Il programma della sala operatoria è stato modificato (ma va'?), mi hanno portata giù per prima, tanto meglio, sapete che detesto le attese. Meno male che avevo già fatto la doccia la sera prima, perché quando sono venuti a prendermi, alle sette e mezza, dormivo. Una puntata veloce in bagno, ho infilato la schifocalza e via. 
L'intervento è andato bene, hanno lavorato in toracoscopia e hanno tolto il lobo medio del polmone e un po' di linfonodi. Ora attendiamo l'istologico, ma le prospettive non sono incoraggianti:  il chirurgo ha detto che l'aspetto è quello di un tumore.
Vabbè, ci penserò più avanti. 

Le ore immediatamente successive al risveglio sono state molto dolorose, come di consueto ho avuto anche nausea e vomito, ma già nel tardo pomeriggio di ieri la situazione è decisamente migliorata e mi sono ripetutamente appisolata.
È arrivata una nuova compagna di stanza a occupare il terzo dei quattro letti della stanza, una signora di una gentilezza squisita, che si è adoperata in ogni modo per essere di aiuto a noi che eravamo appena state operate. 
Durante la notte mi sono svegliata ogni ora e mezza circa, ma tra un risveglio e l'altro ho dormito bene. 
Stamattina mi hanno fatto alzare e un paio d'ore dopo mi hanno tolto anche il drenaggio: ottimo!
Qui sono molto attenti alla gestione del dolore: ho avuto doppia copertura di analgesici ieri e stamattina, poi hanno iniziato a scalare. E per togliere il drenaggio hanno fatto un'anestesia locale. 
Adesso sento solo qualche doloretto quando respiro a fondo, cosa che devo fare spesso per favorire la riespansione del polmone, anche con il supporto delle palline.


Confido quindi in una degenza breve, perché per quanto il reparto sia eccellente, a casa si sta meglio. 





mercoledì 14 dicembre 2022

Programmazione indicativa

Il programma della giornata si è rivelato puramente indicativo.
Ci siamo alzati alle 4:30 per non correre il rischio di ritardare. Dovevo presentarmi in reparto alle 7:30 per il ricovero, ma siamo arrivati prima per non avere difficoltà con il parcheggio e abbiamo fatto bene, perché alle 7:05 erano già tutti occupati.


In reparto mi hanno detto subito che ci sarebbe stato da attendere, perché ieri c'è stato un intervento di trapianto che ha fatto slittare i programmi della sala operatoria e alcune dimissioni sono state ritardate, quindi non c'era ancora un letto disponibile per me.
Pazienza, ci parcheggiamo nel soggiorno del reparto e aspettiamo. 
Alle 8:30 mi hanno rifatto il tampone, lo fanno a tutti i nuovi ricoveri anche se lo hanno già fatto il giorno prima. Mah... (Ah, il risultato di quello di ieri mi è arrivato oggi verso le 13).
E aspettiamo...
Verso le 10 prelievo di sangue, sono serviti due buchi e i primi ematomi per centrare la vena, con l'infermiera mortificata e io che cercavo di consolarla.
E aspettiamo...
Verso le 10:30 mi hanno portato il menu da compilare per domani: bene, così evito le minestrine "nuovo entrato". Anche se probabilmente domani sarò a digiuno per l'intervento, ormai era improbabile che fosse fattibile oggi.
E aspettiamo...
Verso le 11 è venuto un medico a scusarsi per l'attesa, stavano spostando letti per liberare una stanza per donne.
E aspettiamo...
A mezzogiorno mi hanno portato il pranzo, nella stanza adiacente al soggiorno, utilizzata per i colloqui tra medici e pazienti o familiari. A quel punto, ogni ipotesi di intervento in giornata era definitivamente archiviata.


Alle 13 finalmente ho avuto il mio letto, in una stanza grande, con quattro posti di cui per ora solo due sono occupati, da me e dalla coinquilina con un meraviglioso pigiama di Bambi.


Lo voglio anch'io! Perché non fanno le taglie grandi di queste meraviglie? 

La stanza è proprio in fondo al corridoio, cosa che fa ben sperare in termini di tranquillità. Il bagno è finalmente adeguato, con abbondanza di maniglioni e doccia a filo pavimento con seggiolino che proverò stasera, perché qui è prevista la doccia preoperatoria e mi hanno appena confermato che domattina sarò la terza a scendere in sala... forse, perché il programma è indicativo e potrebbe variare.
Peccato per un neon "ballerino" che crea un fastidioso effetto stroboscopico, spero che domani lo sistemino.
La coinquilina è tranquilla, mi ha fatto qualche domanda, poi ha messo gli auricolari e ha guardato video sul cellulare. 
Dopo un po' mi sono appisolata, la levataccia del mattino si faceva sentire. Avrei dormito anche bene, se non fosse stato per il cellulare della compagna di stanza che continuava a suonare, tra l'altro con la suoneria che io utilizzo come sveglia, per cui associo automaticamente quel suono al risveglio. 

È venuta una OSS a spiegare la logistica per domani. Renato può attendere nel soggiorno fino all'ora del mio intervento e poi accompagnarmi fino alla piastra operatoria, dove aspetterà in sala d'attesa il medico, che a conclusione dell'intervento uscirà per informarlo sull'esito.
La OSS mi ha anche spiegato la faccenda della doccia e fornito i teli per asciugarmi,  più che altro ne userò uno per evitare di bagnare troppo il pavimento, perché ho già i miei asciugamani.

E poi...
Se mai mi sentirete di nuovo parlare con leggerezza di un prossimo intervento chirurgico, datemi un pugno in testa e ricordatemi che ogni operazione porta con sé disagi fastidiosi, come la nausea e la tosse post anestesia, e altri davvero terribili. 
Mi ha portato le orribili, maledette, odiose calze antitrombo, che dovrò indossare da domattina fino alla dimissione.
 
Vabbè, mi consolo con una lauta cen... ah, no!













martedì 13 dicembre 2022

12 ore al via

Tra 12 ore devo essere in ospedale per il ricovero. 


Che, per inciso, significa che dovrò svegliarmi alle quattro e mezza.
Il trolley è pronto, domattina dovrò solo mettere nello zainetto i telefoni e il caricabatterie. Anch'io sono pronta, credo. Sento un po' di tensione, quella che serve per affrontare qualcosa di importante e impegnativo, ma credo di essermi preparata al meglio per gestire questa nuova avventura.

Stamattina sono andata a Padova per il tampone. Immaginavo che il parcheggio sarebbe stato un problema e in effetti non c'erano posti liberi. Al secondo giro, ho chiesto all'ausiliario se potevo fermarmi in un'area di carico e scarico, dato che la sosta sarebbe stata breve. Ha risposto di no, ma poi ha visto il contrassegno disabili esposto sul parabrezza e, indicando la zia che mi accompagnava, ha chiesto se era in sedia a rotelle. 
"No", ho risposto ridendo, "io sono in sedia a rotelle!"
 "Allora può entrare con l'auto."
Fantastico! Ho parcheggiato a pochi metri dal tendone e mi preparavo a scendere, ma l'ausiliario mi ha fermato, è andato a chiamare l'infermiera addetta all'accettazione, che mi ha organizzato il prelievo direttamente in macchina. Che bello trovare persone gentili!
L'unica cosa che mi preoccupa è che non è ancora arrivato l'esito e senza quello non mi possono ricoverare.

sabato 10 dicembre 2022

Meno quattro

È partito il conto alla rovescia, mi hanno chiamato ieri pomeriggio dalla chirurgia toracica: finalmente hanno programmato il mio intervento.


Martedì tampone, mercoledì mattina ricovero, prestissimo e a digiuno, perché c'è la possibilità che l'intervento, in calendario per giovedì, sia anticipato di un giorno, se la sala operatoria si libera presto. Sarà fastidioso attendere diverse ore senza sapere se mi opereranno mercoledì o giovedì, ma pazienza.

Il tempismo è perfetto: questo mese non ci sono impegni sportivi, ho già preso la maggior parte dei regali di Natale, conto di non lasciare pratiche di lavoro in sospeso e di tornare operativa in tempo per gli adempimenti del mese prossimo e - spero - per le prime partite della Coppa Rotary di sitting volley. Ah, e anche di tornare a casa per Natale, perché se le tutto va bene e l'intervento sarà eseguito in VATS, la degenza non dovrebbe durare più di una settimana.

La lista delle cose da portare è pronta e io sono ragionevolmente tranquilla. Ovviamente c'è una componente di incertezza e timore, togliere un pezzo di polmone non sarà indolore né senza conseguenze, ma ho fiducia nell'equipe della chirurgia toracica e spero di cavarmela con il minimo disagio possibile.

giovedì 8 dicembre 2022

Diario felino - Gattiversario

Caro diario,
Sono passati tre anni dal mio arrivo in questa casa e subisco ancora il fascino dell'albero di Natale, anche se non gioco quasi più con le decorazioni.


Gli umani sono gentili con me, mi danno da mangiare ogni volta che lo chiedo, mi lasciano dormire con loro e mi fanno un sacco di coccole.
Adesso che fa freddo e non sto tanto all'aperto, mi piace un sacco acciambellarmi sul divano in braccio all'umana.


Spesso le salto in braccio mentre è sulla sedia a rotelle e allora lei dice che sono il suo wheelchair cat, però lo faccio quasi sempre quando lei è a casa da sola, quindi non riesce mai a farsi fare una foto con me sulla carrozzina.

Ho ancora paura dei rumori forti, delle persone sconosciute, delle scarpe e di tutto quello che assomiglia a un bastone: gli umani dicono che dipende da quello che ho passato quando ero molto piccolo, prima di venire qui. Però non sono più spavengatto come quando sono arrivato, adesso mi rilasso molto più spesso.


Vado d'accordo con tutti gli altri gatti di casa, persino con Penelope, che si lascia avvicinare solo da me e ogni tanto mi dà anche un bacio. Ma quello preferito rimane sempre il mio fratello adottivo Edison: siamo davvero grandi a-mici.


Credo di essere stato molto fortunato a trovare questi umani e questa casa accogliente e gli umani dicono di essere stati molto fortunati a trovare un gatto dolce e affettuoso come me, quindi siamo tutti contenti.

           Fergus








venerdì 2 dicembre 2022

Fatt... ah, no!

Oggi sono andata a Padova per la biopsia del linfonodo sospetto.
Non ero preoccupata: ero certa che il prelievo ascellare sarebbe stato molto meno fastidioso di quello al polmone, ma evidentemente dopo l'ultima esperienza, il mio subconscio ha attribuito al termine biopsia un'accezione decisamente negativa, perché ho passato una brutta notte, tormentata da sogni sgradevoli in cui arrivavo in ritardo oppure non riuscivo a raggiungere la mia destinazione. 


L'esame era fissato per le 11, ma mi avevano detto di arrivare 30/40 minuti prima, perché avrei dovuto girare un po': ritirare la prenotazione e la cartella in chirurgia toracica al Policlinico, passare nella radiologia del Monoblocco per l'accettazione e poi nella radiologia del Policlinico per l'esame.
Siamo partiti da casa con largo anticipo, consapevoli della difficoltà di trovare parcheggio a metà mattina, ma non pensavo che sarebbe stato così difficile: ho dovuto andare avanti da sola, mentre Renato rimaneva in auto ad attendere che si liberasse un posto e gli ci è voluta più di un'ora e mezza per riuscire a parcheggiare.
Nel frattempo, io ho macinato chilometri con la carrozzina. Per fortuna tutte le mie destinazioni si trovano nel complesso principale dell'ospedale, ma alle estremità opposte degli edifici, quindi ho dovuto percorrere avanti e indietro diversi lunghi corridoi.


La prima tappa è stata la chirurgia toracica, dove mi hanno consegnato il foglio di prenotazione e una busta bianca con la mia cartella e un'annotazione a penna: "Lobectomia medio dx in VATS, ev. toracotomia". Che non è niente di diverso da quello che mi aveva spiegato il chirurgo nel colloquio di prericovero, ma vederlo scritto fa molto più effetto.

Dato che ero in anticipo, ne ho approfittato per ritirare la copia della cartella clinica del ricovero per la broncoscopia che avevo richiesto più di un mese fa. Quando l'addetta allo sportello ha preso il plico per consegnarmelo, ho pensato che ci fosse un errore: "Scusi, è sicura che sia proprio la mia cartella? Mi pare enorme, per una notte di degenza...
Si è fermata, sbalordita: "Ma sono 130 pagine!". Ha ricontrollato: nome e data di nascita corrispondevano e anche la data di ricovero e dimissione: era proprio la cartella giusta. Ho dovuto pagare un supplemento di 15 euro per il superamento delle 50 pagine, poi sono andata a guardare cosa diavolo c'era dentro per creare tutto quel volume: referti del 2018, 2019, 2020... In pratica, in pneumologia avevano inserito in cartella le stampe di tutta la mia documentazione. Quindi ho pagato 15 euro per avere copie di documenti che ho già: fantastico.


Dopo aver sbrigato tutte le incombenze burocratiche, utilizzando i lunghi corridoi come rettilinei di Formula1 per sgranchirmi un po' le ruote, sono arrivata finalmente davanti alla porta della sala in cui doveva svolgersi l'esame. Ero ancora in anticipo di una ventina di minuti, quindi ho deciso per una spedizione in bagno... peccato che nell'Istituto di Radiologia del Policlinico di Padova non ci siano bagni per disabili. Altro corridoio, ascensore, pit-stop in un bagno accessibile, di nuovo ascensore, corridoio e ritorno.
Un'infermiera è uscita per avvisarmi che ci sarebbe stato da attendere, la procedura in corso era particolarmente lunga. Circa un'ora dopo mi ha finalmente raggiunto Renato e abbiamo aspettato un'altra ora prima che mi chiamassero.
Uno specializzando mi ha spiegato la procedura, simile a quella della biopsia polmonare, con l'ago tranciante che fa clac. Mi hanno inserito un'agocannula nel braccio e fatto togliere felpa, maglietta e reggiseno, sostituiti da un camice di cotone troppo stretto, poi mi sono sistemata sul lettino in attesa del radiologo.
Attesa...
Attesa...
Attesa...
Non avevo orologio né telefono a portata di mano, quindi non so quanto tempo sono rimasta ad aspettare, sicuramente ben più di mezz'ora prima che arrivasse uno specializzando a fare un po' di pratica con l'ecografia, cercando di individuare il linfonodo sospetto.
Dopo un'altra decina di minuti è arrivato il radiologo, lo stesso che aveva gestito la biopsia polmonare, e ha esplorato attentamente la zona ascellare, chiedendo poi anche il parere di un collega. Hanno studiato il linfonodo in lungo e in largo, arrivando entrambi alla medesima conclusione: è leggermente ingrandito, ma nulla di più, non ha assolutamente un aspetto anomalo e non è il caso di pungerlo. Hanno telefonato in chirurgia toracica, spiegando la situazione, e la sentenza è stata unanime: biopsia annullata.
L'infermiera mi ha tolto l'agocannula e ho recuperato i miei vestiti con molto sollievo, perché iniziavo ad avere freddo. Un ultimo passaggio in chirurgia toracica per riportare la cartella, ho chiesto se ci sono previsioni per l'intervento, ma l'unica risposta è stata "La chiameranno". E poi a casa.
Per una volta, ho vinto davvero.