Domani mattina ho appuntamento a Padova per la visita anestesiologica preliminare all'inserimento del port e ieri sono stata ad Aviano per la visita con il radioterapista, un ritorno in cui ho trovato tante cose uguali e qualcuna diversa.
Non c'è più il tendone che era stato montato vicino all'ingresso nel periodo dell'emergenza Covid. E meno male, perché aveva una rampa di accesso così ripida da risultare inaccessibile per le sedie a rotelle senza la spinta di una persona robusta.
Nella sala d'attesa della radioterapia ho notato un nuovo quadro, purtroppo poco allegro come gli altri. Spero che le opere d'arte esposte siano state ricevute in dono e non scelte, perché non voglio pensare che qualcuno abbia davvero pensato che quei colori spenti e materiali freddi possano rallegrare l'atmosfera di una sala d'attesa ospedaliera. Anche le sedie sono sempre le stesse: di legno, dure e scomode. La cosa non mi tocca più direttamente, perché resto sulla mia carrozzina, ma ricordo bene il disagio delle lunghe attese su quei sedili rigidi.
Qualche viso nuovo tra il personale, tanti conosciuti: tra gli altri, ho ritrovato Luana, una dei miei angeli, e la bionda Lucia.
All'accettazione mi hanno detto che sarei stata chiamata con un numero e ho sorriso al ricordo del mio radioterapista storico, che ha sempre ignorato questa disposizione: quando arrivava il mio turno, lui usciva dall'ambulatorio dava un'occhiata per individuarmi e diceva "Vieni, Mia!". Questo è cambiato, ma poco: il nuovo radioterapista è uscito in sala d'attesa, mi ha individuata e mi ha invitato con un cordiale "Venga, signora!".
Si ricordava bene di me, pur avendomi incontrata una volta sola, quattro anni fa; ricordava addirittura che faccio teatro. Proprio come il suo predecessore, che mi aveva vista la prima volta nel 2006 e quando ero tornata da lui, un anno e mezzo dopo, ricordava ancora che ero ingegnera e avevo giocato a pallavolo. È molto bello che il suo allievo abbia la stessa attenzione nei confronti dei pazienti, oltre a una straordinaria competenza.
La visita è stata approfondita, il medico ha raccolto tutte le informazioni significative e le ha riportate nel nuovo archivio informatico che ha sostituito le cartelle cartacee. Mi ha dedicato molta attenzione e quando gli ho parlato della difficile gestione del dolore delle ultime settimane, ha preso il telefono e ha chiamato il responsabile della Medicina del Dolore per fissarmi un appuntamento venerdì mattina e nello stesso giorno ha programmato la TAC di simulazione della radioterapia, per essere pronti a partire subito dopo la biopsia e prima della chemioterapia.
Questa volta sono previste solo cinque sedute, basterà una settimana. Il radioterapista ha ipotizzato di iniziare il 5 giugno, confidando che la biopsia venga eseguita entro quella data, perché la radioterapia, alterando i tessuti, potrebbe falsarne l'esito se venisse iniziata prima.
Sarà così: oggi l'oncologa mi ha anticipato che l'ecografia con eventuale agobiopsia sarà eseguita lunedì, in regime di ricovero giornaliero. Dato che si va di nuovo a sforacchiare il torace, è previsto un appoggio letto post-procedura, per tenermi in osservazione: se tutto va bene, mi rimandano a casa in serata.
Domani a Padova, venerdì ad Aviano, lunedì di nuovo a Padova: mi aspettano giorni davvero intensi!
Questa programmazione efficace e ben sincronizzata è rassicurante per me, mi aiuta moltissimo a gestire questo periodo che è oggettivamente complicato. Speriamo che prosegua tutto senza intoppi.
Rimane solo da pianificare l'inserimento del port, che richiede un piccolo intervento chirurgico in sala operatoria: mi inseriranno nella lista d'attesa dopo il colloquio di domani.
U na w Polsce też twarde krzesła i niestety długie terminy oczekiwania na wszystkie badania, u was leci to jakoś sprawniej. Trzymam mocno kciuki żeby szło to sprawnie i gładko. Sił dużo pani życzę.
RispondiEliminaTi sono vicino. Non solo di casa
RispondiEliminaGrazie 🧡💛
EliminaCiao Mia, ti leggo adesso e mi fa piacere che malgrado il tuo percorso decisamente impegnativo riesci a rivedere alcune infermiere che conosci e trovare medici accoglienti.
RispondiEliminaUn abbraccio!