Nelle ultime settimane ho partecipato su Facebook ad alcune discussioni, utilizzando i dati di cui ero a conoscenza per chiarire dubbi e/o smentire affermazioni che mi risultavano imprecise o errate.
Questo non per dare lezioni di tutto a tutti e mostrare le mie conoscenze per sentirmi migliore, come ha scritto qualcuno, ma perché sono profondamente convinta che la cattiva informazione sia un gravissimo pericolo per la nostra società, a maggior ragione quando il tema è la salute, e se ho la possibilità di contrastarla, nel mio piccolo, cerco di farlo.
Da quei confronti, che in alcuni casi sono stati davvero interessanti, sono nati alcuni spunti di riflessione sulle modalità con cui ricerco le informazioni. Ho pensato di raccogliere i principali criteri che applico per informarmi su tema coronavirus, che poi si possono generalizzare per qualsiasi altro argomento, per condividerli e anche confrontarmi con chi fosse eventualmente interessato a discuterne.
Metto le mani avanti: ne è venuto fuori un pippone galattico, quindi se anche poco poco condividete l'opinione di cui sopra, saltatelo a piè pari e passate oltre.
Io vi ho avvertiti.
✅ MI FIDO
Nel marasma comunicativo di queste settimane, cerco di orientarmi ascoltando e confrontando diversi pareri, ma soprattutto guardando i numeri.
Rispolvero qualche reminiscenza dei corsi universitari di statistica per capire quali sono i dati significativi e dove si possono reperire valori aggiornati e affidabili, dove "affidabili" non significa che i numeri siano assolutamente esatti, ma statisticamente significativi, cioè che presi nel loro insieme forniscono un'immagine abbastanza fedele della realtà, da cui è possibile ricavare indicazioni ragionevoli sulla situazione attuale e la sua probabile evoluzione. Il tutto sempre con la consapevolezza che i numeri non dicono tutto, soprattutto in una situazione così complessa e mutevole.
So che molti non credono ai "dati ufficiali", soprattutto sui social serpeggia molta diffidenza verso le istituzioni, abbondantemente alimentata da chi ha interesse a screditarle. Sicuramente ci sono stati, e ci saranno sempre, casi di indicazioni contraddittorie e informazioni errate, talvolta diffuse anche in malafede, ma io continuo a pensare che i dati delle fonti istituzionali siano nel complesso affidabili, non sulla base di una fiducia cieca, ma perché sono il frutto del lavoro di tantissime persone e ritengo impensabile che siano tutti collusi e coinvolti in un fantomatico complotto mondiale per ingannare la popolazione. Bisogna poi fare attenzione a come questi dati vengono presentati e interpretati dai media, motivo per cui preferisco verificarli alla fonte.
Peraltro mi sfugge completamente la logica di chi è convinto che i dati "ufficiali" siano falsi, ma crede incondizionatamente a qualsiasi autoproclamato "esperto" e a tutti i meme che girano sui social.
Per i dati della pandemia, ci sono alcune fonti che ritengo particolarmente valide, senza escludere che ce ne siano altre, perché utilizzano metodi statistici consolidati e standardizzati e presentano i dati in maniera chiara e verificabile, indicandone l'origine e gli eventuali limiti relativi ai metodi di raccolta, .
Ci sono un sacco di dati interessanti, per chi ha il tempo e la pazienza di approfondirli, ma secondo me ne bastano pochi per farsi un'idea della situazione, almeno a grandi linee, e per rispondere a qualche domanda fondamentale
- Come vanno i contagi? Secondo me, male 😧
- Le misure per contenere la diffusione del virus funzionano? Non abbastanza, mi pare; forse sarebbero sufficienti se tutti rispettassero le regole 😡
- Il nostro sistema sanitario è in grado di gestire la situazione? Ora sì, ma l'andamento delle curve di ricovero mi preoccupa, sia perché la pendenza aumenta, sia perché i ricoveri di oggi vanno rapportati ai positivi di alcuni giorni fa, probabilmente c'è uno scostamento di circa una settimana, quindi è ragionevole attendersi un forte aumento nei prossimi giorni 😨
- Il virus si è indebolito? Secondo me no, sta solo contagiando persone mediamente più giovani che hanno meno probabilità di sviluppare sintomi 😐 e viene curato meglio (v. punto successivo)
- Le terapie contro il virus sono efficaci? Molto più di sei mesi fa, credo 😀
1. numero di positivi rilevati e percentuale di positivi rispetto al numero di tamponi effettuati
2. distribuzione della sintomatologia: asintomatici, paucisintomatici, sintomi lievi, severi o gravi - fonte ISS
❌ NON MI FIDO
L'analisi dei dati mi aiuta anche a individuare le fonti non attendibili, che diffondono informazioni poco precise o addirittura completamente errate.
Nelle prime settimane della pandemia, di fronte a una situazione completamente nuova e sconosciuta, molti hanno commesso errori di valutazione anche madornali, azzardando interpretazioni, ipotesi e conclusioni sulla base di dati ancora troppo scarsi. Sbagliato, ma comprensibile e anche perdonabile, se hanno poi ammesso di aver preso cantonate e se ne sono scusati. Ma quando le informazioni disponibili aumentano, almeno la qualità della comunicazione specialistica dovrebbe migliorare.
Ci sta che chi non ha particolari conoscenze mediche e statistiche non sia in grado di valutare alcuni dati e dia credito, in buona fede, a qualcosa che ha letto o sentito; quando però chi è competente in materia - o dichiara di esserlo - commette errori grossolani, mi viene il serio dubbio che sia in malafede.
Non è una questione di titoli di studio né di notorietà, il principio di autorità non vale per la scienza: il valore di una teoria non dipende dal prestigio di chi la sostiene, ma dalla robustezza dei dati che la confermano.
Applicando questi ragionamenti, ho individuato alcune categorie di "sedicenti esperti" cui preferisco non fidarmi.
- I candidati al Nobel. Le candidature rimangono segrete per 50 anni; chi proclama di essere stato candidato di recente, è un fanfarone.
- Quelli che confrontano mele con pere. Chi ha un minimo di conoscenze statistiche dovrebbe sapere che non è corretto confrontare i dati quando cambiano le condizioni al contorno. Le percentuali di positivi a marzo, quando si effettuava il tampone quasi esclusivamente sulle persone con sintomi evidenti, non si possono paragonare a quelle di settembre/ottobre, rilevate con criteri di esecuzione dei tamponi completamente diversi.
- Quelli che confrontano mele con bulloni. Che senso ha tirare in ballo i morti per tumore o diabete? Certo che si muore anche per altre cause. Dobbiamo forse smettere di preoccuparci del diabete perché si muore molto di più di patologie cardiovascolari e di cancro? È vero, il Covid non è ai primissimi posti tra le cause di morte, ma quelle che lo superano per incidenza non sono contagiose e questa è una differenza fondamentale. Siamo di fronte a una causa di morte che fino a un anno fa non esisteva e che in pochi mesi ha scalato la classifica e rischia seriamente di entrare nella top ten entro la fine dell'anno (attenzione: il grafico dinamico del link non parte dalla prima posizione di quello complessivo - v. immagine sottostante - ma dalla decima, che riguarda le patologie epatiche). È vero invece che la pandemia provoca anche un aumento delle morti cause diverse dal virus, perché quando gli ospedali sono al collasso per la gestione delle emergenze, vengono sacrificate le attività di controllo e prevenzione.
- Le cattive compagnie. Ci sono numerosi siti specializzati in disinformazione, che ottengono ingenti profitti dalla diffusione intenzionale di notizie false o distorte, teorie del complotto e tesi negazioniste, in toni volutamente sensazionalistici che alimentano tensione e sfiducia verso le istituzioni. Ai proprietari e agli ospiti di queste fabbriche di letame, professionisti dell'information disorder, io non voglio regalare nemmeno un clic.
- Quelli che non sanno contare. Chi ancora adesso afferma che il coronavirus sia poco più di un'influenza ha evidentemente grossi problemi con l'aritmetica. Nella stagione 2018-2019 in Italia ci sono stati poco più di 8 milioni di casi di influenza con 812 casi gravi e 205 decessi in 16 settimane (fonte ISS). Il 27 marzo 2020, in un solo giorno abbiamo avuto 972 morti e avevamo 3732 persone in terapia intensiva (fonte Ministero della Salute). Alla faccia dell'influenza.
- Aspiranti meteorologi. Il virus non doveva sparire con l'estate?
- Confusi dalle preposizioni. È vero che si muore anche CON il virus, ma si muore soprattutto PER il virus. Nell'89% dei casi, per la precisione, secondo il rapporto ISTAT-ISS sulle cause di morte nei deceduti positivi a SARS-CoV-2 nel periodo gennaio-maggio. A quelli che se ne escono con perle di stampo nazista del tipo "tanto muoiono solo gli anziani e quelli con altre patologie" ricordo che tutti dobbiamo morire (anche loro), ma c'è una bella differenza tra morire adesso oppure fra settimane/mesi/anni.
- Ipovedenti. Per capire che il numero di positivi non aumenta solo perché aumenta il numero di tamponi basta guardare l'andamento della percentuale di positivi nelle ultime settimane: l'impennata della linea rossa nel grafico 1 non dovrebbe lasciare adito a dubbi.
- Astrofisici mancati. No, la probabilità di morire per COVID non è più bassa di quella di essere colpiti da un meteorite e non c'è nemmeno bisogno di scomodare la NASA per capirlo, basta contare quante persone nel mondo sono state colpite da un meteorite nell'ultimo anno (ma anche negli ultimi venti o trenta): zero.
- Senza il senso della misura. No, le mascherine chirurgiche non provocano avvelenamento da anidride carbonica né cancro; diversi chimici, medici, biologi giornalisti e persino avvocati l'hanno spiegato sicuramente meglio di quanto possa fare io. Anche per questo comunque si potrebbe evitare di scomodare chimica, fisica e fisiologia, basta guardare quante persone la indossano da anni per molte ore al giorno senza subire alcun danno.
- VIP. Da un medico secondo cui la situazione non è grave perché non sono morti personaggi famosi, io non mi farei curare nemmeno un'unghia incarnita.
- Astrologi falliti: qualche mese fa si sono avventurati in previsioni che Nostradamus levati proprio, annunciando trionfalmente l'indebolimento del virus, la sua sconfitta, finanche la sua morte. A me pare ancora piuttosto vivace, robusto, agguerrito e per niente morto.
- Esperti del Tubo. Tante persone fanno divulgazione scientifica in televisione, sui propri siti web, su YouTube e sui canali social. Ci sono medici e scienziati competenti e più che meritevoli, che oltre a pubblicare i risultati dei loro studi e ricerche attraverso i canali specialistici, nei quali sono sottoposti a verifica ed eventuale critica da parte di professionisti del settore, dedicano una parte del proprio tempo alla buona informazione in rete, spesso senza ricavarne alcun tornaconto ed esponendosi anzi a critiche e attacchi feroci. Ma ci sono anche quelli che divulgano le proprie opinioni, più o meno fondate, soltanto attraverso i media, sottoponendole unicamente al vaglio del pubblico e non della comunità scientifica. Nel caso migliore sono solo incompetenti, sinceramente convinti delle proprie idee, ma incapaci di sostenerle di fronte ai veri esperti delle materie di cui blaterano. Talvolta invece sono ciarlatani e truffatori di professione, che diffondono consapevolmente informazioni manipolate per ricavarne un tornaconto sicuramente di visibilità e notorietà personale, ma spesso anche economico, dato che like, visualizzazioni e condivisioni si traducono in lauti guadagni per chi pubblica professionalmente e/o vende prodotti e servizi collegati alle informazioni che diffonde.
Se siete arrivati fin qui, avete più pazienza di me.
Grazie!
grazie esaustiva e chiara
RispondiEliminaHo letto tutto, si vince qualcosa? �� Sei stata chiarissima ed efficace, davvero tutto condivisibile
RispondiEliminaAle
Letto tutto, ultimamente sto seguendo la pagina Pillole di ottimismo, su Facebook, e mi sembra facciano un gran lavoro coi dati, diciamo che sono stata davvero poco soddisfatta di come i quotidiani più blasonati hanno trattato tutto l’affare Covid, l’ho trovata davvero una delusione!
RispondiEliminaGrazie Mia! io sono davvero poco brava ad analizzare dati e a trovare fonti attendibili e mi dibatto sempre nel dubbio su chi dica la verità e chi invece no. La tua analisi mi sembra molto chiara e interessante. Grazie ancora!
RispondiEliminaNon prendo tutto per oro colato, ma mai oserei pensare che il virus è una montatura. E infatti ho rimosso dai contatti Facebook due persone vegane, no vax e negazioniste: una perché aveva scritto che il marito tempo fa era stato male con sintomi sospetti, si era curato con metodi naturali e "se ce l'ha fatta lui, ce la fanno tutti e il governo tfa allarmismo e trucca i dati"; un'altra perché insultava chiunque "si piegasse ai poteri forti" anche solo mettendo le mascherine. E condividevano le boiate dei fabbricanti di fakes. Ma perché non si ammalano loro, dico io?
RispondiEliminaGrazie Mia.
RispondiEliminaGrazie mille per l'analisi, chiarissima e molto interessante!
RispondiEliminaAltro che pippone galattico, questo post andrebbe scolpito nel marmo (e poi dato in testa al collega no mask che si ostina a girare con la mascherina sotto al naso in un ufficio seminterrato).
RispondiEliminaGrazie!!!