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giovedì 2 aprile 2020

Fine del 41 bis

Noi non eravamo semplicemente in quarantena: siamo stati per diverse settimane al 41 bis.
Renato ha lavorato fino a 15 giorni fa in fabbrica con centinaia di colleghi, avrebbe potuto entrare in contatto con il virus  e voleva proteggermi, quindi, fino a ieri, distanza di sicurezza e contatti ridotti al minimo indispensabile anche in casa.
Certo non è stato un isolamento assoluto: viviamo in una casa 🏡, non in un castello 🏰 di cinquanta stanze, mangiamo alla stessa tavola, accarezziamo gli stessi gatti. Se il virus c'era, qualche possibilità di trasmissione l'ha avuta. Ma ormai sono trascorse più di due settimane dagli ultimi contatti esterni significativi senza nessun sintomo di malattia, siamo abbastanza sicuri che non ci sia stato contagio, quindi stamattina ci siamo potuti di nuovo abbracciare dopo - credo - quattro settimane. E quanto mi era mancato quel contatto!


Abbiamo fatto e stiamo facendo tutto il possibile per evitare il contagio, anche se in verità la nostra speranza è di aver già preso il virus in forma così lieve da non essercene nemmeno accorti. Poco probabile, ma sarebbe bello.
Perché c'è una cosa su cui hanno ragione i sostenitori del "contagio libero": in assenza di un vaccino, la cui messa a punto, ammesso che sia possibile, richiederà molti mesi, il virus non si fermerà fino a che non saranno stati contagiati quasi tutti e il rischio continuerà ancora per molto tempo. Sempre ammesso che quelli che l'hanno già avuto sviluppino un'immunità permanente o almeno molto lunga, altrimenti rischiamo di ritrovarcelo ciclicamente da qui all'eternità, come il raffreddore o l'influenza.

Cessato finalmente l'isolamento domestico, manteniamo quello sociale: esce solo Renato per fare la spesa 🛒, una volta alla settimana, massimo due se c'è da andare in più di un negozio, sempre con la mascherina 😷 (grazie Mila!) e tenendo le distanze.
Io esco solo per metà: metto la carrozzina 🦽 sulla soglia della porta finestra sul retro per prendere un po' di sole 🌞, perché l'ultima densitometria non era per niente buona e ho bisogno di vitamina D per fissare il calcio nelle mie povere ossa 🦴, che hanno pagato duramente l'allettamento prolungato e le carenze nutrizionali dell'anno scorso.
Durante la giornata lavoro 💻 - sempre con un pensiero di gratitudine ai miei colleghi che vanno fisicamente in ufficio e in centrale elettrica 🏭, permettendo il proseguimento del servizio - cucino🍝, gioco 👾, coccolo i gatti 😺, guardo la TV 📺, leggo 📚. Come prima, insomma.
Ci manca molto una cena di sushi 🍣, il resto lo sopportiamo senza troppe difficoltà. Anche perché la pizza 🍕 la faccio io oppure ce la facciamo portare a casa! 😉

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