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lunedì 9 settembre 2019

Ognuno sente il suo

Ho passato una brutta notte. Ma bruttabruttabrutta.
Gli eventi avversi si sono sovrapposti, sommati e amplificati: pompa di morfina vuota, formiche cattivissime nella zampa fantasma, stent doloroso, escoriazioni e punti sul canotto che tirano e fanno tanto male.
Nonostante la sollecitudine del personale per fornirmi tutti i supporti analgesici e trattarmi con la massima delicatezza possibile, ho pianto tanto, solo in tarda mattinata la situazione si è alleggerita, dopo il ripristino della morfina e la rimozione di due drenaggi su tre.


Eppure non era niente di grave.
Ci riflettevo proprio ieri, in tempi non sospetti, prima di stare male.
Il disagio derivante da un problema spesso non è proporzionale alla sua gravità. Livello oggettivo di intensità e livello soggettivo di percezione possono coincidere, differire un po' oppure essere lontanissimi.
Ci sono patologie gravissime che non provocano alcun disagio e malanni da nulla che compromettono tantissimo la qualità di vita.
Ad esempio, ieri e oggi non mi sono servite trasfusioni, per fortuna, ma l'anemia rimane un rischio significativo, che però non mi crea fastidi. I punti che tirano sono un'inezia, clinicamente parlando, ma li sento dolorosissimi e molto invalidanti.

In questi giorni tante persone si sentono in imbarazzo, quasi in colpa, nel confrontare i propri problemi ai miei.
Io invece capisco benissimo che il dolore mio-qui-ora sia più importante di quello di qualcun altro, da qualche altra parte, in qualche altro momento. Vale per chiunque, è normale e inevitabile.
Certo è importante inquadrare le cose nella giusta prospettiva, guardarsi attorno e non fare di un sassolino una montagna, ma ognuno sente il proprio ed è giusto così.
Quindi evitate di lamentarvi con me della vostra unghia incarnita, almeno per adesso, ma non sentitevi in colpa se vi fa male.


P.S. finalmente ho visto le foto dei tagli, prese durante la medicazione di oggi: un enorme ricamo a Y di oltre cento graffe metalliche che delimita in basso zone ancora paurosamente gonfie; altro che Zodiac, qua c'è un gommone che in un colpo solo potrebbe svuotare tutti i lager della Libia, non ditelo a Salvini, che altrimenti si agita e gli va di traverso il mojito.
Dal punto di vista chirurgico la ferita è bella, pulita e senza segni di sofferenza.
No, le foto non le pubblico: questo non è un blog dell'orrore.

1 commento:

  1. Soppa Mia, che super pazienza che ci vuole! È uno che pensava che i problemi si sarebbero... dimezzati ;) scherzi a parte, io penso che tu sia anche troppo brava. E sono certo che sorgerà presto un alba più limpida e.. normale. Un abbraccio, Leo

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