E il primo che scrive nei commenti "Renato sarà contento", verrà bannato da questo blog!
Per la cronaca, Renato non è contento, è molto dispiaciuto per me e per tutto quello che mi sto perdendo a causa di questo malanno: la mia prima esibizione canora in un locale che avrei dovuto fare venerdì scorso (ok, era una canzone sola, però faceva tanto "cantante vera"!), il mio esordio in teatro che era previsto sabato (una piccola parte, con una decina di battute, ma ci tenevo!), le lezioni di canto, le prove di teatro, le prove di musica della prossima settimana...
È iniziato tutto poco meno di due settimane fa, con una certa difficoltà a tenere le note cantando, poi un po' di fastidio in gola e il continuo bisogno di schiarirmi la voce. Ho subito sospeso le lezioni di canto e le prove di teatro, mi sono chiusa in un silenzio da monaca di clausura e sono partita con fumenti al bicarbonato ed estratti balsamici, aerosol cortisonico, cucchiaini di miele e limone, estratto di erisimo (la pianta dei cantanti)... Niente da fare: anziché migliorare, la situazione è inesorabilmente peggiorata fino alla quasi completa afonia. Riesco a dire qualche parola sottovoce ma niente di più (stamattina la visita con l'epatologa è stata praticamente sussurrata).
L'ultima volta che mi è successa una cosa del genere, alla fine del 2009, me l'ero portata avanti per circa quattro settimane. Adesso la dottoressa ritiene che sia il caso di fare una visita otorinolaringoiatrica, per verificare che non ci siano problemi alle corde vocali e mi ha fatto una prescrizione per una visita con priorità. Ovviamente sull'impegnativa non si poteva indicare una urgenza, non sono in imminente pericolo di morte (almeno spero!), quindi codice di priorità B, cioè da eseguire entro due settimane (anche se non sono sicura di questo dato, da quello che ho capito il significato di questo codice varia da regione a regione, per alcune sono 10 giorni, in altre addirittura 8).
Con un filo di voce, ieri pomeriggio mi sono attaccata al telefono per cercare la struttura in grado di darmi l'appuntamento prima possibile, ma attraverso il Servizio Sanitario Nazionale non c'è stato verso di trovare una data prima del 9 marzo, né di ca (Veneto), né di là da l'aghe (Friuli).
E intanto io che faccio? Altre 2 settimane senza voce?
Malvolentieri e con molta rabbia oggi, per la seconda volta nella mia vita, ho prenotato una visita a pagamento. Per la quale ovviamente c'è posto già lunedì.
Non è per i 100 euri, che avrei comunque preferito spendere diversamente, è una questione di principio: non riuscirò mai ad accettare il fatto che lo stesso medico possa ricevere entro pochi giorni privatamente, mentre attraverso il servizio pubblico ci vogliono settimane o mesi.
La considero una sconfitta, per me e per la sanità pubblica.
Ma credo che mi consolerò: vicino all'ospedale in cui mi hanno dato l'appuntamento c'è un outlet. E io non sono mai stata in un outlet...