I gatti avevano sicuramente percepito la tensione: il giorno precedente Penelope aveva continuato a sfrecciarmi intorno mentre preparavo lo zainetto, mentre Edison stava appiccicato a Renato come una cozza. Ieri mattina Fergus ha voluto a tutti i costi una dose di coccole in braccio, mentre Ettore è salito direttamente in macchina e si è acciambellato vicino al mio piede, davanti al sedile del passeggero, con l'evidente intenzione di accompagnarci. Dopo aver delicatamente spostato il felino, che è rimasto in giardino a guardarci con gli occhioni tristi, siamo partiti poco dopo le sei.
Viaggio tranquillo, parcheggio perfetto, proprio davanti all'ingresso; fortunatamente la settimana scorsa allo IOV i parcheggi per persone con disabilità sono stati aumentati e adeguati, creando gli spazi per il carico e scarico delle sedie a rotelle dove mancavano.
Fatto velocemente il tampone Covid nel prefabbricato esterno: negativo.
Avanti con la tappa successiva.
Al centro prelievi al primo piano, tutti i pazienti avevano il numero di prenotazione, io invece no. E adesso? Siamo saliti al secondo piano, in reparto, a chiedere informazioni: mi hanno detto che dovevo presentarmi direttamente allo sportello prelievi dicendo che era per un ricovero.
Giù di nuovo al primo piano: avevano già la mia scheda in evidenza, mi hanno fatto subito il prelievo, poi siamo risaliti in reparto.
Una mezz'ora in sala d'attesa, mentre venivano sistemati i due pazienti arrivati prima di me, poi è arrivato il mio turno: breve colloquio per la raccolta dei dati anagrafici, dei riferimenti delle persone da contattare e i consensi per la privacy, poi l'infermiera mi ha accompagnata in camera.
Mi sono sistemata velocemente e ho scambiato qualche parola con la compagna di stanza, la signora Teresa, uno scriccioletto di 35kg che ha grandi difficoltà ad alimentarsi dopo l'asportazione dello stomaco.
Verifica del bagno, che dopo l'esperienza in pneumologia, non si sa mai...
WC rialzato: presente
Maniglioni su entrambi i lati del WC: presenti, anche se quello a destra è un po' troppo lontano.
Doccetta igienica: presente
Seggiolino doccia...
Ecco, io vorrei che chi ha avuto l'idea geniale di mettere il maniglione proprio sopra al seggiolino si facesse la doccia seduto lì sopra, ma senza poter usare le gambe per mantenersi stabile e quindi con la necessità di appoggiare la schiena. Poi ne parliamo.
Avevo molto sonno e sono stata più volte lì lì per appisolarmi, ma c'era un continuo movimento in camera.
Prima sono passati i medici per il giro del mattino, due strutturate e quattro specializzandi. Si sono soffermati soprattutto sulla difficile gestione del dolore di questo periodo, in cui le formiche sono particolarmente battagliere - evidentemente hanno avviato la campagna di primavera - ma anche il torace mi sta facendo tribolare parecchio.
Poco dopo, uno degli specializzandi è venuto a raccogliere l'anamnesi. Come di consueto, avevo preparato un documento con i miei dati anagrafici, il riepilogo della mia storia clinica, allergie e intolleranze, terapie in corso e attività programmate che ha semplificato notevolmente questa fase, anche perché ormai la lista è lunga e c'è sempre il rischio di dimenticare qualcosa.
È stata quindi la volta dell'infermiere che ha tentato di posizionare l'agocannula. Tre buchi, niente da fare, ha rinunciato e ha mandato una collega, che dopo aver esaminato e tastato a lungo, non ha trovato alternative e ha dovuto inserire l'agocannula proprio nella piega del gomito, dove crea il maggiore intralcio ai movimenti. Pazienza: probabilmente avrei dovuto tenerla solo per poche ore. E quando avrò il port, non ci sarà bisogno di utilizzarla ancora.
Poi è passata un'altra infermiera per la verifica delle terapie farmacologiche, infine è arrivata la psicologa per la signora Teresa e hanno parlato a lungo.
Pensavo che mi avrebbero portato in radiologia con il letto, invece per il trasferimento di andata era prevista una carrozzina, mentre per il ritorno avrebbero probabilmente usato una lettiga: ho declinato l'invito a utilizzare la sedia a rotelle ospedaliera, che non ha il supporto posturale necessario per stabilizzare il mio bacino dimezzato, e sono scesa con la mia.
Mi hanno portato in una delle sale TAC. Ma come, non dovevo fare l'ecografia? Sì, ma volevano essere preparati nel caso in cui dall'ecografia non si riuscisse a identificare bene la lesione.
La procedura non è stata nemmeno lontanamente simile a alla broncoscopia e all'ultima biopsia: questa volta, nessuna tortura.
Mi sono posizionata sul lettino girata sul fianco sinistro, fortunatamente una posizione che posso mantenere a lungo senza problemi. Hanno eseguito una scansione TAC di centratura, per capire dove lavorare, poi il radiologo ha esaminato la zona con l'ecografo, mi ha iniettato l'anestetico locale e ha eseguito due prelievi. Nessun dolore, solo la strana sensazione di pressione dell'ago sull'osso quando ha raggiunto la costola. Un'altra scansione TAC di verifica, poi mi hanno applicato sulla pelle una busta di ghiaccio per evitare ematomi.
Il radiologo ha detto che la lesione era perfettamente identificabile con l'ecografia e superficiale, non ha nemmeno dovuto bucare il polmone per i prelievi. Nessuna complicanza, nessun dolore: sono tornata tranquillamente in reparto con la mia carrozzina.
Un paio d'ore dopo mi hanno portato il pranzo.
Poteva andare peggio: il riso era cotto alla perfezione e ben separato, una volta condito con la bustina di olio è stato più che dignitoso, e le polpette bianche sono buonissime, le prendevo spesso durante il ricovero del 2019. Peccato solo per i finocchi cotti, che non mi piacciono proprio.
Verso le 15.40 il medico è passato ad avvisarmi che dopo una decina di minuti, e comunque sicuramente entro le 16, sarebbero venuti a prendermi per la radiografia di controllo al torace. Sono arrivati alle 16:25.
Dopo la radiografia, ho dovuto attendere ancora un'ora e mezza per la lettera di scarcerazione dimissione: sono uscita poco dopo le 18, stanchissima e con le formiche in piena attività, ma senza fastidi legati alla biopsia.
Ora attendo conferma della radioterapia la prossima settimana e l'appuntamento per il posizionamento del port.
Mia che tour de force!!! Grazie per gli aggiornamenti...non resta che attendere, come sempre. Sono Francesca di Piacenza. Fatti coccolare dai tuoi pelosetti. A presto
RispondiEliminaGrazie Francesca, obbedisco! 😉
EliminaCiao, sono contenta che questa volta non abbia sofferto per la biopsia. Un bacio
RispondiEliminaChe dire... anch'io sono contenta! 😄
EliminaMia leggo sempre volentieri la cronaca delle tue "avventure"...
RispondiEliminaE possiamo dire che questa volta con la biopsia di turno ti è andata alla meno peggio e speriamo bene anche la risposta dell'istologico.
E volevo dirti che i tuoi pelosetti sono fantastici.
Un affettuoso saluto.
Grazie Mila!
EliminaGrazie delle notizie. Un abbraccio, Martina
RispondiEliminaGrazie a te Martina! 💛🧡💛
Elimina