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martedì 16 novembre 2021

Rassicuranti convergenze

Chi mi conosce sa bene quanto io sia infastidita dall'incertezza, quanto mi mettano a disagio le situazioni poco chiare, le attese, le decisioni lasciate in sospeso.
La giornata di ieri doveva fornire una risposta alla domanda aperta dall'esito della TAC: che si fa? 
I dati a disposizione non sono sufficienti a determinare con certezza la natura dell'oggetto misterioso: sembra, potrebbe, forse... Non certo parole su cui io sia disposta a giocarmi la vita.


Immaginate dunque il mio sollievo quando tre medici diversi, senza consultarsi tra loro, mi hanno indicato la stessa soluzione, che è anche quella che, a buon senso, avrei scelto io.
I radiologi avevano messo in campo l'ipotesi di una biopsia, che a me piaceva poco perché è un esame invasivo e comporta qualche rischio di contaminazione. L'amico chirurgo me l'aveva già sconsigliata e anche l'ortopedico preferisce tenerla come ultima possibilità, non solo per i motivi che ho già citato, ma anche perché non è facile centrare esattamente la zona e nelle immediate vicinanze ci sono cose - colon e vescica - che non è il caso di sforacchiare. Anche l'oncologa preferisce evitare la biopsia, almeno in prima battuta, quindi alla fine si sono trovati tutti d'accordo: risonanza magnetica, da fare possibilmente entro un paio di settimane.


Un esito soddisfacente da diversi punti di vista: è un esame non invasivo, che dovrebbe essere in grado di fornire indicazioni dirimenti, ed è molto rassicurante che tutti la pensino allo stesso modo. Diciamo che è stato il migliore esito che potessi attendermi, data la situazione.
Il problema è che si tratta di un esame lungo, che non si può inserire nei ritagli di tempo, e i calendari dei reparti di radiologia sono già pieni: ci stiamo attivando su più fronti per cercare di programmarlo al più presto.
Nel frattempo ho deciso comunque di farmi sforacchiare un po' e oggi pomeriggio ho fatto il richiamo del vaccino anti-Covid, sono già passati otto mesi dalla seconda dose, e già che c'ero, anche l'antinfluenzale.


Per ora funzionano alla grande. Verso le 19 ero sul divano e ho detto a voce alta: "Forno ventilato, 200 gradi". Nel giro di un minuto, il forno era acceso e impostato alla temperatura desiderata: 5G e microchip mi spicciano casa!
Poi ho ringraziato Renato.

4 commenti:

  1. Mia come sempre si resta in attesa...e il tuo pacato umorismo è la ciliegina sulla torta. Un anno fa mi hanno diagnosticato l'artrite reumatoide psoriasica e sto facendo le cure del caso anche se i dolori non sono passati per cui passerò presto ai farmaci biotecnologici. Giusto per darti qualche informazione aggiuntiva su di me.

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  2. Io è dal 14 ottobre che ci provo con la lavatrice, senza nessun risultato, forse sbaglio elettrodomestico

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  3. Ciao Mia, tutto sommato una buona notizia che abbiamo deciso per una risonanza e spero che tu riesca a trovare una radiologia per poter farla quanto prima.
    Riguardo l'accensione del forno, evviva la tecnologia e Renato!!! Mila

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  4. stamattina ho provato con il ferro da stiro....ma non mi ha ubbidito, anche io sbaglio elettrodomestico....o forse e' colpa della regione piemonte indietro per la terza dose ancora lontana???spero nel frattempo in evoluzioni positive e convergenti Annalisa

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