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venerdì 19 giugno 2020

Il bagno per disabili

Il mio ingresso da protagonista nel mondo della disabilità è piuttosto recente, ma ho già avuto qualche esperienza, più o meno felice, con una struttura fondamentale: il bagno per disabili.
Vorrei quindi proporre qualche spunto di riflessione per i proprietari e i progettisti di questi ambienti, perché ho l'impressione che più di qualche volta non abbiano la più pallida idea di quali siano le esigenze delle persone con disabilità e si limitino ad applicare pari pari le quattro regolette su altezze e distanze, senza ragionare sulle necessità che ci stanno dietro.

Water e dintorni
Lo riconosci subito e, se puoi, te ne tieni alla larga. Quando potevo scegliere, evitavo per quanto possibile di usare i bagni per i disabili perché c'è quasi sempre dentro questa cosa orrenda fatta più o meno così:


Mi ero chiesta per anni a cosa servisse quella strana apertura anteriore, formulando ipotesi fantasiose e completamente sbagliate (confessate: anche voi!). Finalmente l'anno scorso l'ho scoperto, la prima volta in cui ho usato il bagno dell'ospedale durante il ricovero in riabilitazione: serve a far passare la doccetta igienica per fare il bidet.
La doccetta è una cosa bellissima, meravigliosa, indispensabile per chi come me è impossibilitato a usare il bidet. Santa subito!
È stato uno dei miei primi acquisti da disabile, insieme allo sgabello da doccia, l'avevo ordinata durante il ricovero in modo da trovarla già a casa al mio rientro, e appena ho avuto la possibilità di tornare a utilizzare anche il bagno della camera da letto, me ne sono fatta regalare un'altra.
Grazie allo spazio lasciato libero dalla gamba mancante, ho anche il vantaggio di poterla usare con un WC normale, senza apertura anteriore, così non ho dovuto fare grandi modifiche nei miei bagni.


Però...
La doccetta serve per fare il bidet sul water, quindi ha senso installarla dove è pensabile che si faccia il bidet.
Ora, non so voi, ma io non ho mai sentito l'esigenza di fare il bidet nel bagno di un cinema o di una pizzeria, dove peraltro di solito non sono disponibili detergenti per l'igiene intima né salviette per asciugarsi. Quindi se siete il gestore di un locale e nei bagni "normali" non sentite la necessità di installare un bidet, non c'è motivo di installare la doccetta nel bagno per disabili.
A questo punto, vi svelo un segreto: se nel bagno non c'è la doccetta, potete evitare di installare il WC con apertura e sceglierne uno più bello, è sufficiente che la seduta sia alta, almeno 45 cm da terra, cosa che lo renderà più comodo per tutti, non solo per le persone con disabilità. Si possono installare sanitari sospesi, semplicemente fissandoli un po' più in alto, ma ci sono anche bellissimi modelli a terra con altezza tra 45 e 50 cm, come quello che abbiamo nel bagno dell'ufficio.

Il WC del bagno per disabili di solito ha un altro, enorme problema: quasi sempre manca il sedile copriwater.
Per quale motivo qualcuno possa pensare che alle persone con disabilità possa far piacere sedersi direttamente sulla ceramica del water, per me rimane un assoluto mistero. Che poi quel bagno spesso lo usano anche maschietti la cui disabilità consiste solo nel non riuscire a fare centro, quindi quella ceramica non è proprio il massimo dell'igiene.
Ma installatelo questo sedile, santa pazienza! E magari metteteci vicino un dispenser di disinfettante, per poterlo pulire prima dell'uso, che con la storia del virus, ci fate pure bella figura.


Restiamo nei dintorni del water.
Maniglioni.
Plurale.
Due.
Entrambi sollevabili, uno fisso e uno mobile, dritti, obliqui, di plastica, di acciaio, bianchi, colorati... come vi pare, ma uno per parte.


I maniglioni servono da entrambi i lati del WC, perché non potete sapere che tipo di difficoltà avranno gli utilizzatori, quindi dovete prevederle tutte. Io, per esempio, non posso semplicemente sedermi sul WC, perché non avendo più le ossa del bacino da un lato, ci cadrei dentro, quindi devo tenere sollevata la parte destra del corpo. Capite che se il maniglione è solo a sinistra, per me è un problema? Allora metteteli, che costano anche poco.
Fidatevi: anche voi che adesso vi sedete e vi rialzate come niente fosse, quando diventerete vecchi mi ringrazierete.

Lo so che adesso vi sconvolgerò, ma devo proprio dirvelo.
Un'altra cosa che deve sempre essere presente nei dintorni del WC, non solo per disabili, è la carta igienica. Davvero.
Potete usare i rotoli normali, quelli giganti oppure i dispenser di fogli pretagliati, la quattro veli super soft in tinta con le piastrelle oppure quella marroncina e un po' ruvida, ma mettetela, per favore. Magari anche uno o due rotoli di riserva. E deve essere a portata di mano, quindi, gentilmente, non sul davanzale della finestra dietro al WC a un metro e mezzo da terra, perché non ci arrivo.
Grazie.



Il lavabo
Il lavabo è un altro elemento caratteristico - e spesso orribile - del bagno per disabili.
Di solito è fatto più o meno così:


A cosa servano tutte quelle scanalature se non a renderne più difficile la pulizia, non mi è chiaro. Se qualcuno mi potesse illuminare in proposito, lo apprezzerei sinceramente.
Ma soprattutto: perché è così lungo?
Le persone con disabilità sono - appunto - persone, non oranghi, quindi hanno braccia di lunghezza normale. Inoltre spesso devono utilizzare il lavabo restando sedute e questo limita parecchio la possibilità di raggiungere punti lontani. Quindi prima di installare uno di questi cosi, provate a metterci davanti una sedia, sedetevi e lavatevi le mani. E poi provate a lavarvi i denti. E la faccia. Poi mi dite.


Del lavabo per disabili esiste anche una variante a inclinazione variabile che ho già incontrato un paio di volte e di cui vorrei davvero conoscere l'inventore per capire come gli sia potuta venire in mente.


Guardatelo bene.
Ma bene bene.
Proprio bene bene bene.
E adesso ditemi come si fa ad infilarci sotto le gambe stando seduti in carrozzina.
Grazie.

Vorrei attirare la vostra attenzione anche su un altro dettaglio caratteristico dei lavabi per disabili: il miscelatore


Notate qualcosa? No? Volete un aiutino?
La leva del miscelatore è particolarmente lunga per consentire alla persona in carrozzina di manovrarla con facilità, sempre per via del fatto che non siamo oranghi (vedi sopra).
Vi si è accesa la lampadina?
Ebbene sì: per lavarmi le mani, non mi basta arrivare al miscelatore, devo poter arrivare anche al rubinetto, per infilarci sotto le mani, sempre restando seduta. Vi assicuro che se il rubinetto è corto e basso, è un'impresa.

Allora fate una bella cosa: scegliete un semplice lavabo sospeso, poco profondo, e montatelo solo un po' più basso. Aggiungete un bel miscelatore alto, come quelli che ho installato a casa mia quasi vent'anni fa e che benedico ogni giorno, e sarà perfetto.


Per finire, una breve panoramica nei dintorni del lavabo.
Per lavarsi le mani, di solito, serve il sapone. Altrimenti si possono sciacquare, ma non è la stessa cosa.
Se il sapone si trova in un dispenser sulla parete dietro al lavabo, da seduti può essere molto difficile arrivarci. Provare per credere.
Idem per gli asciugamani. Per chi può camminare non è un problema fare un passo di lato per arrivare all'asciugamano, ma molte persone in sedia a rotelle hanno bisogno delle mani per spostarsi - io posso spingermi anche con il piede, ma non tutti hanno questa fortuna - ed è fastidioso dover manovrare la carrozzina con le mani bagnate.
Prendete nota.



Note
  1. Le valutazioni di questo post sono frutto esclusivamente della mia personale e limitata esperienza, non hanno alcuna pretesa di universalità; mi farebbe molto piacere sentire il parere di altre persone con disabilità, magari con più esperienza e situazioni diverse dalla mia, che possano confermarne o smentirne la validità.
  2. Nessun progettista e nessun bagno è stato maltrattato per realizzare questo post; qualcuno però se lo meriterebbe.

6 commenti:

  1. il rubinetto con il miscelatore allungato, io sapevo che serviva per poterlo aprire/chiudere col gomito quindi senza toccarlo con le mani e "contaminarle". E sapevo che serviva nei ristoranti per il personale addetto alla manipolazione dei cibi (più o meno)
    perchè lo mettano anche nei bagni per disabili mi sfugge, posto che usare il gomito invece della mano per manovrarlo lo trovo più igienico (e quindi lo metterei in tutti i bagni pubblici)

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    1. Prova ad arrivarci con il gomito stando seduta davanti al lavabo: nemmeno se sei un orango ci arrivi 😄

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  2. ma infatti secondo me non è adatto, andrebbe messo nelle cucine dei ristoranti o bagni di negozi che vendono alimentari (o anche bagni pubblici per tutti, per permettere a tutti di usare il gomito) Per il disabile magari una fotocellula piazzata bene?

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    1. Basta semplicemente un lavabo un po' più basso e corto. Nei miei, tra il bordo anteriore e la leva del miscelatore ci sono sì e no 25 centimetri, ci si arriva benissimo

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  3. Ciao Mia, molto interessante la tua discuizione sulle particolarità dei bagni per disabili...speriamo arrivi a chi si occupa di progettare i suddetti bagni con i relativi sanitari...e anche a chi si lamenta di cose futili, non sapendo apprezzare di non essere portatore di nessuna disabilità...con rinnovata ammirazione per come sei.Mila

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  4. Avendo avuto un "incidente" da giardia, simpatico (poco) parassita intestinale in aeroporto mi sono fondata nel primo bagno che ho incontrato, che era quello per handicappati, a Doha. Ora,ho poi scoperto che la doccetta (santa subito) c'era anche nei bagni "generali" essendo un paese musulmano,ma sono comuni anche in molti paesi asiatici.. in quel momento essere in una bagno con doccetta,
    lavandino e abbondanti asciugamani di carta mi ha salvato...(avevo un "cambio" nel bagaglio a mano perché avevo sentito i preavvisi di tempesta..per fortuna)

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