Mi hanno fatto l'ennesimo elettrocardiogramma verso mezzogiorno e ho la telemetria sempre attiva, ma non so nulla dei risultati né dei programmi futuri.
I cardiologi in servizio nel weekend sono impegnati a tempo pieno con pronto soccorso e consulenze, in reparto non ci sono mai; stamattina ne ho visto uno al volo, ma non sapeva praticamente nulla del mio caso.
Il materasso antidecubito non arriverà prima di domani e la mia schiena sta già protestando da ore.
Ho caldo e le vampate mi massacrano.
La calza antitrombo mi dà fastidio.
Le formiche fantasma non mi danno tregua.
Temo che mi stia tornando la gastrite, tutta la giornata è stata sul filo della nausea, quando non decisamente oltre.
Questa degenza mi sta mettendo davvero a dura prova, è sempre più difficile rialzare la testa dopo ogni mazzata.
Sono stanca, avvilita e dolorante.
Ho paura che possano esserci ancora problemi neurologici e/o cardiaci.
Non voglio stare ancora male.
Voglio tornare a casa e rintanarmi sul divano con Aki e Renato.
Oh Mia. Ti mando un grosso abbraccio, nella speranza che tu possa tornare a casa presto!
RispondiEliminaChe ti aspettano e Renato sorride. È un buon auspicio. Anche io ti mando un grande abbraccio, non serve a nulla, ma sappi che non smetto di pensarti.
RispondiEliminaGio
Hai ragione, adesso sei anche spaesata e, francamente, parrebbe non troppo oggetto di scrupolose attenzioni. In pratica se l'apparecchio per la telemetria potesse anche parlare faresti prima ad interrogare lui e decidere che fare. Speriamo che oggi monti di guardia un cardiologo più espansivo e soprattutto informato. Ma quanta pazienza, quanta! (Anna)
RispondiEliminaUn abbraccio
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