Lunedì sono tornata al CRO per la medicazione.
Attesa lunga, lunghissima, più di due ore, perché il medico che aveva preparato le lettere di dimissione non aveva riportato gli appuntamenti nell'agenda dell'ambulatorio, quindi c'erano più pazienti negli stessi orari. Diciamo che è stato un buon test per capire che sono in grado di restare seduta per un paio d'ore... perciò stasera me ne vado a teatro per assistere allo spettacolo a cui tengo di più fra tutti quelli in cartellone per questa stagione.
In sala d'attesa ho rivisto alcune persone che erano state ricoverate contemporaneamente a me, con un momento di preoccupazione quando la mia compagna di stanza ha detto che non le avevano tolto i punti di e sarebbe dovuta tornare dopo qualche giorno. Vuoi vedere che non li tolgono nemmeno a me?
Invece è andata bene: il medico ha rimosso completamente le graffe della mia zip addominale e il punto dal foro del drenaggio, autorizzandomi a fare la doccia. Purtroppo però quando ho tolto i cerotti a casa mi sono accorta che il foro del drenaggio non è chiuso. Poco male: i sei mesi di catetere venoso di otto anni fa mi hanno insegnato qualcosa sulle strategie da doccia. Ho protetto per bene la ferita con garza sterile e cerotto trasparente e poi via, finalmente sotto l'acqua corrente!
Farò controllare la ferita domani, quando torno al CRO per il colloquio con il chirurgo sull'esito dell'esame istologico.
Ecco, qui un filo d'ansia c'è.
È vero che finora tutto indica una natura benigna delle masse asportate, ma le precedenti esperienze negative non si dimenticano. E pesano.
E poi... perché il colloquio con il chirurgo? Se è tutto negativo basterebbe consegnarmi il referto, no? E la lettera di dimissione che parla di "definizione del programma terapeutico successivo"? Probabilmente è una formula standard, ma un dubbio ti viene.
Vabbè, aspettiamo e vediamo.
Intanto il recupero procede bene: mi muovo con discreta facilità e non ho dolori.
Le energie sono ancora pochine e faccio fatica a usare il PC perché gli occhi si stancano subito, ma andiamo di pazienza e succo di mirtillo.
Cerco di camminare un po' ogni giorno, tempo permettendo. Ieri ho fatto una passeggiatina lungo la via con Gandalf che mi accompagnava come un cagnolino, correndo su e giù, ma senza mai allontanarsi più di pochi metri da me: uno spettacolo. Adesso è acciambellato con me sul divano: non mi lascia mai sola se non per pochi minuti quando esce per andare alla toilette. Tra lui e Renato, non potrei desiderare infermieri migliori!
allora, per domani si aspettano notizie su qualsiasi canale di tua preferenza...pochi scherzi!
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