Quando si legge un romanzo, di solito si ha la curiosità di sapere come va a finire.
Una curiosità che può durare ore, giorni, settimane o mesi, in base al numero di pagine, alla qualità della scrittura e al tempo a disposizione per leggere.
Se però dura 25 anni, merita una spiegazione.
Ho scoperto i romanzi fantasy verso l'inizio del secondo anno di università, su suggerimento di un'amica. Mi sono subito appassionata a questo genere, che rimane tuttora il mio preferito, e dopo aver divorato prima Lo Hobbit e poi Il Signore degli Anelli, mi sono lanciata sul ciclo di Shannara di Terry Brooks.
Era il 1988, le mie disponibilità economiche erano ridottissime, del tutto sproporzionate al mio enorme desiderio di libri. Luoghi di perdizione libresca come Amazon e IBS non esistevano ancora, ma ogni tanto mi infilavo in una delle grandi librerie di Padova. Mi fermavo davanti agli scaffali ricolmi di ogni ben di Dio - letterariamente parlando - leggevo i titoli, accarezzavo i dorsi e sognavo di potermi un giorno permettere di comperare tutti i libri che desideravo.
Nell'attesa che quel sogno si realizzasse, centellinavo attentamente gli acquisti, integrandoli con i prestiti dalla biblioteca. Sceglievo solo libri in edizione economica e cercavo di acquistarli all'ipermercato poco distante dal mio appartamento da studentessa. Era l'unico posto in cui si trovavano con un po' di sconto, però l'assortimento era modesto, nemmeno lontanamente paragonabile a quello di una vera libreria, quindi mi ritenni particolarmente fortunata a trovare tutti i tre libri del ciclo di Shannara: La Spada di Shannara, Le Pietre Magiche di Shannara e La Canzone di Shannara.
Mi immersi subito nella lettura della Spada, terminandolo in pochi giorni per passare immediatamente al secondo, le Pietre Magiche, e anche di quello raggiunsi in breve la fine. Quasi.
Non ero stata poi così fortunata: il secondo volume era difettoso, mancavano le pagine finali.
Avevo conservato lo scontrino e tornai all'ipermercato per cambiare il libro, ma quella che avevo comperato era l'ultima copia. Mi dissero che forse ne sarebbero arrivate altre, passai e ripassai a controllare per settimane, ormai i commessi del reparto mi riconoscevano, ma Le Pietre Magiche di Shannara non tornarono più sugli scaffali di quel negozio e a me rimasero un libro incompleto e la curiosità di sapere come andava a finire.
Qualche settimana fa sono andata al mercatino dell'usato a ritirare il ricavato di alcuni oggetti che avevo messo in vendita mesi fa. Mentre aspettavo il mio turno, ho fatto un giretto nel reparto libri, in cerca di qualche buon affare.
Quasi subito ho recuperato Shining, di Stephen King. Di solito non amo il genere horror, ma la scrittura di King è davvero straordinaria, credo che riuscirebbe a rendere affascinante anche la lista della spesa, e dopo aver letto Doctor Sleep, che è il seguito di Shining, mi era venuta la curiosità di leggere anche il primo.
Sono andata avanti a curiosare sugli scaffali, un po' infastidita dalla collocazione disordinata dei libri, raggruppati in modo piuttosto approssimativo per genere, ma non per autore. Stavo quasi per rinunciare quando...
Quasi non potevo crederci.
Le Pietre Magiche di Shannara.
In edizione rilegata.
A un euro e cinquanta centesimi.
Ho finito di rileggerlo oggi, comprese le ultime quattro pagine, quelle che mancavano dal libro di venticinque anni fa. Finalmente so come va a finire.
Pagine
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sabato 25 ottobre 2014
venerdì 17 ottobre 2014
Tre gatti e mezzo
Caro diario,
Ormai sono qui da circa due mesi. Ho trovato una tana comoda, tante ciotole sempre piene, tre felini e due umani amichevoli.
Be'... veramente gli umani mi fanno un po' paura.
Sono gentili, mi portano la pappa e mi parlano. Io rispondo. A volte facciamo di quelle chiacchierate... Però vorrebbero toccarmi e questo mi spaventa. Non è colpa loro, è qualcosa che è successo prima di incontrarli, ma come faccio a spiegarglielo?
Li lascio avvicinare abbastanza, ho anche preso il cibo dalle loro mani qualche volta, ma appena cercano di toccarmi mi allontano. Non insistono mai, ma si vede che gli dispiace. Lei dice che il cibo in questa casa non è gratis, che in cambio vuole un po' di fusa e coccole. Però continua a darmi da mangiare anche se non mi lascio toccare. Meno male.
Mi dispiacerebbe andare via: qui si sta davvero bene e poi Gandalf e Aki sono così simpatici!
Quando ci sono loro ho anche meno paura degli umani e non scappo. Penso che se loro si fidano, un motivo ci sarà. Qualche volta fanno un po' i sostenuti: quando mi avvicino per scambiare effusioni affettuose, loro si spostano. Però mi hanno accolto bene e qualche volta giocano con me: ci rincorriamo in giardino e poi su, sugli alberi.
Anche il Ciccio è simpatico, però è vecchio e non gioca. Ogni tanto viene a dormire nella cesta vicino alla mia e io non lo disturbo mai. Sono un gatto rispettoso.
Qualche volta entro in casa.
All'inizio lo facevo solo di notte, quando gli umani dormivano. La prima volta che ho seguito Gandalf attraverso quella piccola porta trasparente ho trovato tanta pappa come non ne avevo mai vista in vita mia. Gandalf e Aki sono stati gentili, mi hanno lasciato ripulire le loro ciotole. Sembravano quasi contenti e io non capivo: come potevano lasciare tutto quel cibo a me? Poi ho scoperto che qui le ciotole si riempiono continuamente e svuotarle significa avere presto altra pappa, più fresca. Adesso ho anch'io il mio vassoio con le ciotole: una per gli umidi e una per i crocchi. Però ogni tanto vado ancora a spazzolare quelle degli altri. A loro non dispiace e nemmeno agli umani: mi chiamano lavastoviglie con il pelo: non so cosa vuol dire, ma non sembra un insulto.
Gli umani mi invitano spesso a entrare; aprono la porta grande e mettono le mie ciotole lì vicino, così sento il profumo. All'inizio avevo paura, paurissima! Però ho visto che quando entro non succede niente: mi lasciano mangiare, non mi cacciano e non mi picchiano. Adesso qualche volta entro anche se ci sono loro. Mi lasciano la ciotola piena vicino alla porta piccola, credo che lo facciano apposta per farmi entrare. Io mangio e poi esco. Le prime volte scappavo al minimo rumore, adesso ho capito che anche se gli umani sono nei paraggi non c'è pericolo.
Oggi lei non è venuta a darmi la colazione. Strano. La colazione e lo spuntino di mezzanotte sono diventati quasi un rito, tra noi due. Dopo un po' mi sono stufato di aspettare, sono entrato dalla porta piccola e sono andato verso la cucina. Lei era sul divano e alla prima occhiata ho capito perché non era uscita a salutarmi: sta male, ha la febbre.
Ho ripulito la ciotola di Aki, ma c'era poca roba, così lei si è alzata per darmene ancora. Quando si è avvicinata sono quasi scappato, ma quando ho visto che riempiva la ciotola, le sono andato quasi vicino.
Sono strani questi umani, non ne ho mai conosciuti di uguali. Aki e Gandalf si lasciano toccare da loro o addirittura prendere in braccio e sembra che gli piaccia. Magari una volta provo anch'io...
PS: se per caso ve lo state chiedendo... Sì, sono bellissimo anch'io!
Ormai sono qui da circa due mesi. Ho trovato una tana comoda, tante ciotole sempre piene, tre felini e due umani amichevoli.
Be'... veramente gli umani mi fanno un po' paura.
Sono gentili, mi portano la pappa e mi parlano. Io rispondo. A volte facciamo di quelle chiacchierate... Però vorrebbero toccarmi e questo mi spaventa. Non è colpa loro, è qualcosa che è successo prima di incontrarli, ma come faccio a spiegarglielo?
Li lascio avvicinare abbastanza, ho anche preso il cibo dalle loro mani qualche volta, ma appena cercano di toccarmi mi allontano. Non insistono mai, ma si vede che gli dispiace. Lei dice che il cibo in questa casa non è gratis, che in cambio vuole un po' di fusa e coccole. Però continua a darmi da mangiare anche se non mi lascio toccare. Meno male.
Mi dispiacerebbe andare via: qui si sta davvero bene e poi Gandalf e Aki sono così simpatici!
Quando ci sono loro ho anche meno paura degli umani e non scappo. Penso che se loro si fidano, un motivo ci sarà. Qualche volta fanno un po' i sostenuti: quando mi avvicino per scambiare effusioni affettuose, loro si spostano. Però mi hanno accolto bene e qualche volta giocano con me: ci rincorriamo in giardino e poi su, sugli alberi.
Anche il Ciccio è simpatico, però è vecchio e non gioca. Ogni tanto viene a dormire nella cesta vicino alla mia e io non lo disturbo mai. Sono un gatto rispettoso.
Qualche volta entro in casa.
All'inizio lo facevo solo di notte, quando gli umani dormivano. La prima volta che ho seguito Gandalf attraverso quella piccola porta trasparente ho trovato tanta pappa come non ne avevo mai vista in vita mia. Gandalf e Aki sono stati gentili, mi hanno lasciato ripulire le loro ciotole. Sembravano quasi contenti e io non capivo: come potevano lasciare tutto quel cibo a me? Poi ho scoperto che qui le ciotole si riempiono continuamente e svuotarle significa avere presto altra pappa, più fresca. Adesso ho anch'io il mio vassoio con le ciotole: una per gli umidi e una per i crocchi. Però ogni tanto vado ancora a spazzolare quelle degli altri. A loro non dispiace e nemmeno agli umani: mi chiamano lavastoviglie con il pelo: non so cosa vuol dire, ma non sembra un insulto.
Gli umani mi invitano spesso a entrare; aprono la porta grande e mettono le mie ciotole lì vicino, così sento il profumo. All'inizio avevo paura, paurissima! Però ho visto che quando entro non succede niente: mi lasciano mangiare, non mi cacciano e non mi picchiano. Adesso qualche volta entro anche se ci sono loro. Mi lasciano la ciotola piena vicino alla porta piccola, credo che lo facciano apposta per farmi entrare. Io mangio e poi esco. Le prime volte scappavo al minimo rumore, adesso ho capito che anche se gli umani sono nei paraggi non c'è pericolo.
Oggi lei non è venuta a darmi la colazione. Strano. La colazione e lo spuntino di mezzanotte sono diventati quasi un rito, tra noi due. Dopo un po' mi sono stufato di aspettare, sono entrato dalla porta piccola e sono andato verso la cucina. Lei era sul divano e alla prima occhiata ho capito perché non era uscita a salutarmi: sta male, ha la febbre.
Ho ripulito la ciotola di Aki, ma c'era poca roba, così lei si è alzata per darmene ancora. Quando si è avvicinata sono quasi scappato, ma quando ho visto che riempiva la ciotola, le sono andato quasi vicino.
Sono strani questi umani, non ne ho mai conosciuti di uguali. Aki e Gandalf si lasciano toccare da loro o addirittura prendere in braccio e sembra che gli piaccia. Magari una volta provo anch'io...
PS: se per caso ve lo state chiedendo... Sì, sono bellissimo anch'io!