Un malato di cancro e la sua famiglia hanno già una bella dose di problemi da gestire. Sarebbe carino se non ci si mettesse anche la sanità pubblica a complicare le cose.
Per il consulto specialistico, la mamma deve presentare tutta la documentazione, i referti e gli esami, quindi siamo andate in ospedale a richiedere la copia della cartella clinica.
Ora vorrei che qualcuno mi spiegasse perché:
1. servono DUE SETTIMANE per fare una trentina di fotocopie (e speriamo bene, perché non sono nemmeno sicuri di farcela, hanno detto di chiamare il giorno prima per verificare che siano pronte)
2. le suddette fotocopie costano 25 euro (poco meno di un euro a pagina)
In qualità di paziente oncologica, la mamma ha diritto all'esenzione dal ticket per tutti i farmaci e le prestazioni sanitarie (visite, esami, terapie) collegate alla patologia.
Sul sito della nostre USSL c'è una pagina con le indicazioni per richiedere l'esenzione: me la sono letta per bene e il giorno dopo la visita oncologica mi sono armata di certificazione rilasciata dall'oncologa dell'ospedale e tessere sanitarie della mamma, il badge con la banda magnetica, il codice a barre e il codice fiscale e la vecchia tessera di cartoncino, su cui vengono registrate le esenzioni, con l'obiettivo di utilizzare l'esenzione già per le analisi e i primi farmaci prescritti dall'oncologa.
Sono uscita di casa verso le dieci del mattino, pensando che fosse un orario "intelligente" per evitare il traffico di studenti e lavoratori. Errore.
Non so perché, ma a quell'ora del mattino per strada c'era almeno metà della popolazione locale, un traffico da esodo di agosto, un affollamento che mi fa pensare che in giro c'è un sacco di gente che non lavora oppure che lavora per strada.
Ci ho messo almeno venti minuti per fare quattro chilometri, ma alla fine sono riuscita ad arrivare alla sede degli uffici dell'USSL e ho trovato anche un buon parcheggio, all'estremità di una fila, dove è possibile aprire la portiera della macchina e uscire senza problemi, cosa che non è affatto garantita negli altri posti macchina, che sembrano dimensionati al massimo per una Smart.
Mi sono messa in coda allo sportello "anagrafe sanitaria", quello presso cui avevo ritirato a suo tempo il mio talloncino di esenzione. C'erano due persone davanti a me e l'impiegata si muoveva con l'energia di un bradipo sotto Valium, tanto che dopo dieci minuti ho iniziato a trasmetterle un messaggio telepatico: "Ok, signora, nessuno pretende che lei metta il turbo, ma almeno, per favore, TOLGA LA RETROMARCIA!".
Arrivato finalmente il mio turno, ho presentato il certificato dell'oncologa e le tessere sanitarie. Il bradipo ha dato un'occhiata e mi ha detto che dovevo rivolgermi all'ufficio esenzioni, la porta in fondo a destra, che però era chiuso, apre solo il lunedì, mercoledì e venerdì.
Ma accidenti, signora, ho guardato sul vostro sito e non c'era nessun riferimento al fatto che l'ufficio fosse aperto solo in alcuni giorni! Non potete far perdere tempo alla gente a girare inutilmente per gli uffici! E nel frattempo, me le pagate voi le prestazioni per cui la mamma avrebbe diritto all'esenzione?
Ovviamente il bradipo non sapeva nulla del sito, ha ripetuto che l'ufficio era chiuso, ma di fronte alla mia evidente alterazione ha aggiunto che avrebbe verificato se c'era la collega e se si poteva combinare lo stesso.
Altri dieci minuti di attesa, mentre scrivevo la bozza del reclamo da presentare all'USSL, poi la porta dell'ufficio si è aperta e un'altra impiegata visibilmente scocciata mi ha ribadito che il martedì è chiuso, che lei ha da fare lavoro interno e che anzi, avrebbe dovuto essere fuori sede, è stato solo un caso se l'ho trovata in ufficio, che gli orari dell'ufficio sono esposti sulla porta, che se fossi andata in banca avrei dovuto rispettare gli orari di apertura e allora perché lì pretendevo di trovare sempre aperto?
Signora, è vero che anche la banca ha i suoi orari, ma è aperta tutti i giorni per tutti i servizi, non è che il lunedì si fanno i bonifici e il martedì i mutui! Non sono mica venuta qui alle otto di sera, questo è orario di ufficio e mi aspetto di trovare gli uffici aperti, anche perché sul sito dell'USSL non c'è alcun riferimento a orari di apertura ridotti per le esenzioni ticket.
Lei ha risposto che non possono mica mettere gli orari sul sito, perché cambiano spesso, li hanno modificati anche di recente e sarei dovuta andare ad informarmi di persona.
Certo signora, come no! Perdo una mattina per venire a chiedere informazioni e un'altra per la pratica! Ma le pare?
Alla fine, sbuffando e brontolando, ha preso i documenti, li ha fotocopiati e... mi ha detto di tornare lunedì per ritirare l'esenzione.
Come, lunedì? C'è il certificato dell'oncologa con la diagnosi, perché non si può avere subito l'esenzione? E gli esami che la mamma deve fare nel frattempo me li pagate voi?
Allora ho scoperto che il certificato dell'oncologa non è sufficiente per ottenere automaticamente l'esenzione, avrebbe dovuto compilare una richiesta specifica. Così invece la pratica deve essere valutata (da chi? magari da quella stessa impiegata? e che ne sa lei di oncologia?) per verificare il diritto all'esenzione.
A questo punto ho altre due domande:
3. Perché un certificato rilasciato da un'oncologa della stessa USSL, con scritto chiaro e tondo "epatocarcinoma" non è sufficiente ad attestare il diritto all'esenzione per patologia oncologica? Cosa ci sarà mai da valutare?
4. Che bisogno c'è di un "ufficio esenzioni" per fare semplicemente due fotocopie? Non le può fare qualsiasi addetto di sportello (bradipo incluso) e poi passare la "pratica" all'ufficio esenzioni?
Qui nel riminese con una diagnosi di carcinoma stilata da uno specialista, è il medico di famiglia che compila il modulo da portare all'usl per l'esenzione 048. Esenzione che "passa" qualsiasi prestazione diagnostica ma, bada bene, non apre nessuna corsia preferenziale in termini di velocità e indagini/esami a breve termine (come invece il malato oncologico dovrebbe avere...). Sì! Ci sono falle dappertutto, ma le figlie fanno salti mortali per poterle aggirare.Hai tutta la mia ammirazione
RispondiEliminahai ragione su tutto lo sai. ma alla domanda 3 mi chiedo, ma la tua oncologa che non lo sa che deve compilare un apposito formulario, invece di mandarti in giro con la documentazione insufficiente? questo per dire che in questo paese l'approssimazione è sempre la regola...
RispondiEliminaQui da noi, è l'oncologo che compila il modulo per l'esenzio 048, poi con quello vado in un qualsiasi sportello cup e mi fanno tutto subito, mi rinnovano addirittura subito anche il tesserino sanitario cartaceo, senza altre file presso altri sportelli
RispondiEliminaIo sono allibita dalla burocrazia anche per questi problemi seri, ma purtroppo è così. Solo che è semplicemente ASSURDO.
RispondiEliminaSo che non c'entra molto, ma ti racconto cosa accadde a me quando scoprii che per fare la prima PET avevo bisogno di portare le lastre della TAC che mi avevano fatto in ospedale.
Andai al Policlinico a chiederle ma nessuno le aveva.
Dove avevo fatto la TAC mi dissero che ero stata registrata come paziente esterna, quindi era logico che le lastre le avessi io a casa, e io che continuavo a protestare perché io ero stata ricoverata e non avevo portato via proprio niente!
Da lì mi mandarono nel reparto dove ero stata ricoverata e lì la caposala mi disse:
"Boh, provi a vedere in quel cassetto."
Così mi misi a rovistare in un cassetto pieno di lastre con i nomi delle persone (alla faccia della privacy, eh...) e trovai di tutto, lastre di gente che era stata lì nel 1999...ma le mie niente.
Da lì mi mandarono nel centro di elaborazione dei dati della radiologia centrale e una dottoressa di buon cuore mi disse che eccezionalmente me le avrebbe ristampate.
Ricordo che uscii dall'ospedale così incredula e sconvolta che mi era difficile credere che fosse capitato davvero.
Ma leggendo esperienze come la tua (anche se riguarda un'esenzione) capisco che purtroppo è uno sfacelo ovunque...
Anch'io come Ziacris ho fatto tutto allo sportello apposito della ASL, solo con il certificato dell'oncologo: l'impiegata ha letto, fatto una fotocopia e stampigliato l'esenzione sul libretto. Stop.
RispondiEliminaPurtroppo penso che dipenda dalle regioni, e io sono sempre più contenta di trovarmi "di ca da l'aghe...". Sono letteralmente allibita.
Sara
mi sembra di sognare! qui nella Motor Valley io ci ho messo 5 minuti netti per avere l'esenzione, semplicemente consegnando la fotocopia della lettera di dimissioni e piano terapeutico all'Ausl, aperta tutte le mattine 8-13 sabato compreso!
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