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martedì 15 settembre 2009

Non dire gatto se non l'hai nel sacco!

Sembra che la forma originale del proverbio fosse Non dire quattro se non l'hai nel sacco e sia nata dalla storia di una persona che mentre stava donando a un frate questuante delle pagnotte, le contava prima di metterle nel sacco del religioso: "uno... due... tre... quattro..."; sfortunatamente la quarta forma di pane le scivolò di mano e cadde per terra dove fu prontamente acchiappata da un cane che se la portò via.

La versione con "gatto" al posto di "quattro" pare sia nata da una storpiatura di Giovanni Trapattoni, che riscosse tanto successo mediatico da superare per popolarità la versione originale, anche perchè ha una certa credibilità (provate ad infilare un gatto in un sacco...) ed un significato di più immediata comprensione.


Ma sto divagando...

La menopausa precoce per me è arrivata a dicembre 2007, provocata dalla chemioterapia che ha danneggiato la funzionalità riproduttiva e dalla radioterapia che ha "bruciato" le ovaie. L'asportazione delle ovaie eseguita durante l'intervento chirurgico di marzo 2008 è stata solo una conseguenza di una situazione già irreparabilmente compromessa.
La menopausa ha indubbiamente diversi vantaggi, perchè libera la donna dal fastidio del ciclo mestruale e dalla relative schiavitù fatte di assorbenti igienici, dolori addominali, mal di testa e altri disturbi.
Ma è una libertà che si paga.

Prima di tutto con l'infertilità, che è sicuramente una cosa giusta quando l'età priva il corpo e la mente dell'energia e dell'elasticità necessarie per la gravidanza e la maternità, ma diventa una condanna se arriva troppo presto, quando il progetto di un figlio avrebbe ancora potuto concretizzarsi.


L'interruzione della produzione degli ormoni ovarici ha anche alcuni effetti collaterali, che possono essere più o meno marcati per ogni donna: perdita di densità ossea e conseguente rischio di osteoporosi, vampate di calore e sudorazione, tachicardia, sbalzi di umore, insonnia, ansia.
Sono disturbi che in genere si evitano con la terapia ormonale sostitutiva, ma sia l'oncologo che il ginecologo oncologico nel mio caso hanno sconsigliato questa soluzione, a meno che non si renda assolutamente necessaria per contrastare l'osteoporosi.


Da questo punto di vista finora mi è andata bene.
La densitometria fatta a dicembre dell'anno scorso, a un anno di distanza dall'inizio della menopausa, mostrava una situazione delle ossa nella media, normale per la mia età. Naturalmente sarà da ripetere ad intervalli regolari, ma constatare che l'impatto iniziale non è stato devastante è già una buona notizia.
Non ho subito particolari effetti psicologici, o almeno non mi pare (forse Renato e mia madre potrebbero dare un parere più oggettivo) e continuo a dormire saporitamente: anche se la pressione sulla vescica esercitata dalla "palla" di liquido nell'addome mi costringe ad alzarmi una o due volte per notte per andare in bagno, poi mi riaddormento subito.
Mi piace pensare di essere particolarmente imperturbabile, di avere una serenità ed una resistenza all'ansia superiori alla media, ma forse è solo fortuna.


Invece le vampate di calore, con il loro corollario di sudorazione e tachicardia, non mi hanno risparmiata: ondate di calore intenso che improvvisamente invadono testa, collo, spalle e schiena, talvolta talmente intense da inzupparmi di sudore, e spesso accompagnate da un forte abbassamento di pressione che il cuore cerca di compensare aumentando la frequenza.


Per circa il 90% delle donne le vampate durano tra i sei mesi e i due anni dall'inizio della menopausa, ma comincio a temere di appartenere all'altro 10%, perchè sono già passati 21 mesi e non vedo ancora la fine di questo disturbo.

Un paio di volte mi ero illusa che avessero finalmente iniziato a risparmiarmi, prima ad aprile di quest'anno, poi il mese scorso. Si erano diradate, soprattutto durante il giorno, sembravano ormai limitate ai momenti in cui la temperatura corporea si modifica per entrare o uscire dal sonno, cosa tutto sommato accettabile, soprattutto da quando ho iniziato ad usare le magliette supertraspiranti di Decathlon al posto della giacca del pigiama, evitando così di dovermi alzare durante la notte per cambiarmi la canottiera bagnata di sudore.
Alla fine di aprile, dopo circa tre settimane di tregua iniziavo quasi a cantare vittoria... invece con l'inizio di maggio sono tornate a piena potenza a tutte le ore del giorno, talvolta così intense da darmi la nausea.

Anche in Islanda durante il giorno si sono fatte sentire poco, complice probabilmente la temperatura decisamente più fresca, ma al ritorno sono tornate ai livelli precedenti.
Mi pare che rispetto allo scorso anno la situazione sia migliorata, o forse è subentrata l'abitudine, che me la fa sopportare più facilmente. I due anni non sono ancora trascorsi, posso ancora sperare di far parte di quel fortunato 90% e che questo fastidio sia prossimo alla fine.

Anche le formiche del prosciutto qualche volta mi hanno fatto credere di essersi estinte, per poi tornare in forze a rosicchiarmi la coscia, soprattutto quando cambia il tempo come in questi giorni. Proprio ieri sera, dopo un paio di settimane di tregua quasi totale, un assalto particolarmente feroce mi ha lasciato piegata in due per un paio di minuti, e anche oggi le care bestiole si sono fatte sentire diverse volte, anche se solo per pochi secondi.

Insomma, sembra che non sia il caso di farsi illusioni sul definitivo superamento dei postumi delle terapie. Ma, per tornare ai proverbi, finchè c'è vita, c'è speranza!

6 commenti:

  1. Proverbio irlandese: le due migliori cure che ci siano: una bella risata e una lunga dormita.
    Cara Mia, a te non mancano a quanto pare.
    Ti voglio bene!
    Alessandra

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  2. quota Alessandra : dormire dormire dormire, la panacea per tutti i mali ! e questi giorni di pioggia fanno da perfetto scenario alle pennichelle !

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  3. Ciao Mia,
    ho letto il tuo ultimo post sulle vampate di calore.
    Sottoscrivo pienamente, sono una gran rottura.
    Per me sono passati due anni e più dall'ultimo ciclo, ma le famose vecchie caldane sono sempre in agguato. Quest'estate poi, un vero disastrone. In questi ultimi giorni un po' meno, ma mai dire mai....., non posso fare cure alternative, perchè ho un fibroma esterno all'utero da parecchi anni e poi sono ipertesa, sconsigliata quindi dal ginecologo.
    Per quanto riguarda il linfodrenaggio, Marco "Impressioni di settembre" a suo tempo ha risolto il problema comprando o affittando non ricordo più, l'apposita macchina e faceva tutto a casa sua quando meglio credeva.
    Prova a chiedere a lui.
    Ciao e buona serata
    4P

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  4. Vista la diffusione del problema, più che "mal comune, mezzo gaudio" mi viene da dire "mal comune, tanta sfiga!"

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  5. Per le vampate di calore, ti debbo dare una brutta notizia, io somo entrata in menopausa forzata sia da chemio che da tamoxifene 6 anni fa, ma le vampate non sono ancora passate, d'estate non ho pace, adesso che la temperatura si è abbassata vado un po' meglio, ma le ho ancora, e sono anche cattive cattive cattive

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  6. Aaaaargh!
    ZiaCris, che notiziaccia...

    Ennesima conferma che nel mondo ci sono enormi squilibri di distribuzione: chi ha i capelli troppo ricci e chi troppo lisci, chi ha una misura di reggiseno così grande che per comprarne uno deve fare un mutuo e chi al contrario così piccola che invece della prima mette la retromarcia...

    E chi ha avuto il cancro si becca pure la menopausa precoce e le vampate prolungate. Così, tanto per non farci mancare nulla.

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