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martedì 8 settembre 2020

Zampiversario

Ne ho già parlato altre volte, sono pressoché insensibile alle ricorrenze. Magari qualche giorno prima capita che ci penso, ma poi la data fatidica, a meno di non inciamparci sopra per qualche motivo, passa in cavalleria, tutt'al più me ne ricordo qualche giorno dopo, forse.
Vorremo mica interrompere questa gloriosa tradizione di dimenticanze? Non sia mai!
Ecco perché giovedì scorso non ho festeggiato il mio primo anno monozampa. 


Sono anche sicura di aver guardato il calendario quel giorno, perché avevo un impegno, ma non ci ho proprio fatto caso, non ho assolutamente realizzato che il tre settembre fosse una data da ricordare. Pazienza.
Un anno però merita almeno un bilancio veloce.

1. Sono viva (e scusate se è poco).


2. L'amputazione porta con sé una serie di limitazioni, difficoltà e problemi più o meno sopportabili a seconda delle condizioni meteorologiche, del mio livello di affaticamento, dell'umore, della qualità del sonno, della farfalla che batte le ali dall'altra parte del mondo, della congiunzione astrale, del quarto numero estratto sulla ruota del Lotto di Forlimpopoli e probabilmente di qualche altra decina di fattori che non ho ancora identificato, perché davvero non mi spiego come mai giornate apparentemente simili possano essere eccellenti oppure pessime senza motivi identificabili.


3. Le giornate torride mi hanno fatto penare non poco, ma con le temperature miti di fine estate mi sento molto bene; per sapere se sto effettivamente bene bisogna aspettare ancora un paio di settimane e vedere come andrà la TAC.


4. Ho conquistato un buon grado di autonomia, che subirà un drastico incremento quando arriverà la macchina e potrò uscire anche da sola.


5. Dovrei fare più movimento e perdere qualche chilo, ma non ho la sindrome di Wonder Woman e non aspiro a compiere imprese straordinarie: correre una maratona, andare sulla Luna o attraversare l'oceano in barca a vela non mi interessava prima e non mi interessa ora; soprattutto, non ho bisogno di dimostrare niente a nessuno. Ah, e non sono nemmeno gnocca come Wonder Woman.


6. Per il momento non ho intenzione di intraprendere la strada della protesi: è un aggeggio pesante e poco confortevole, in particolare la presa di bacino, una sorta di guscio rigido che dubito di poter tollerare a lungo e per imparare a utilizzarla servirebbe almeno un nuovo ricovero, forse due e tanta fisioterapia; prima di investire tanto tempo, risorse e denaro (pubblici e miei), devo essere ragionevolmente convinta che possa diventare uno strumento quotidiano, altrimenti sarebbe solo uno spreco. 


È stato un anno sicuramente impegnativo, ma non ho il minimo dubbio: ne è valsa la pena e spero di avere l'occasione di dimenticare ancora tanti zampiversari!



10 commenti:

  1. Buongiorno Mia,
    buon zampiversario.
    Dario

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  2. no scusa come non sei wonder woman?
    in quest'anno hai fatto tante di quelle cose con una gamba sola che la metà sarebbero bastate.
    io sono ancora sconvolta dalla tua pulizia del piatto doccia, sappi che ogni volta che non ho voglia di fare qualcosa penso a te che fai millemila cose con una gamba sola e mi dico op op op fila a sistemare veloce.
    tu sei meglio di wonder woman ;)
    Marina da torino

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    1. È solo perché sul blog non racconto tutte le ore passate sul divano! 😁

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  3. Sei meglio di wonderwoman cara Mia.
    Già un anno da quel sospiro di sollievo che ho tirato per la riuscita del tuo intervento. Perché, lo sai, c'è chi ti segue e fa un tifo sfegatato per te, anche se non ci conosciamo.

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  4. Ciao Mia, mi associo al parere di chi mi ha preceduto nel postare un commento che sei meglio di wonder womman e per me sei e rimarrai sempre mitica!!! Mila

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  5. Ciao Mia, mi associo al commenti precedenti nel dire che sei decisamente meglio di wonder womman e l'hai dimostrato in tutte le situazioni che hai vissuto nel tuo viaggio contro il cancro e per me sei e rimarrai sempre mitica. Un saluto affettuoso Mila

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    1. Grazie carissima!
      Vieni a trovarmi nei prossimi giorni? Ho qualche gufo per te.

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  6. anche da qui un abbraccio stretto e gli auguri in arci ritardo perché io sono come te e le ricorrenze me le fumo (mamma mi rinfaccia ancora quella volta che a 14 anni non ho ricordato il suo compleanno! Da allora promemoria, post it, ora meno male c’è l’onnipresente calendario outlook!) e quindi mi sembra giusto perseverare nel ritardo!

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