Ormai siamo quasi adulti e ci siamo dimostrati responsabili e giudiziosi.
Cioè... io mi sono dimostrato responsabile e giudizioso. E anche pulito, affidabile e discreto.
Sono quello che non disturba, che non combina mai un guaio.
Quello che va a caccia nel campo e porta a casa la cena.
Quello che corre leggero come una gazzella e si arrampica agile come uno scoiattolo.
Quello che quando incontra il Ciccio lo annusa rispettosamente e si fa da parte.
Quello che si mette con la pancia per aria e fa le zampotte dolci per prendere le coccole.
Quello paziente, timido e riservato.
Quello grigio con le sfumature d'argento.
Non faccio cadere i soprammobili di Thun e le matrioske, io.
Non mi appendo alle zanzariere con quattro zampe, come un grosso geco peloso.
Non distruggo gli scatoloni e non faccio coriandoli dei fazzoletti di carta.
Non rovescio le ciotole dell'acqua.
Non cammino sui fornelli e non metto in bocca la spugna dei piatti.
Non mi infilo sempre tra i piedi rischiando di far cadere gli umani e facendomi pestare le zampe.
D'accordo, mesi fa c'è stata quella storia con l'albero di Natale, ma non sarebbe mai successo se mio fratello non avesse tentato di attaccarmi.
Ecco, appunto: mio fratello.
Quello che mi azzanna alla gola senza motivo.
Quello che corre leggero come un ippopotamo e si arrampica agile come un bradipo.
Quello che quando incontra il Ciccio gli fa gli assalti e gioca con la sua coda.
Quello che oblitera con i denti ogni pezzo di cartone che gli capita a tiro.
Quello che ogni volta che si muove fa un danno.
Quello che ne combina sempre una e poi la passa liscia perché fa gli occhioni dolci.
Quello grigio con le sfumature d'avorio.
Io non sono credente e non lo so se c'è un "dopo".
Ma se c'è, sono sicura che adesso la Maria sta facendo gli onori di casa, dandosi un gran daffare ad accogliere, a presentare, a spiegare come funzionano le cose lì. E che sta aiutando la nuova arrivata - sua sorella - a sentirsi meno sola e meno triste per la separazione.